Il Cissus cactiformis è spesso nelle collezioni identificato come Cissus quadrangularis, da alcuni sono considerati sinonimi, da altri sono considerate due piante diverse, in realtà il C. quadrangularis dovrebbe avere le foglie più grandi, non carnose e con margine seghettato. E quindi provando a fare ordine la pianta in foto dovrebbe essere C. cactiformis.
E’ una pianta succulenta di cui non è ben chiara la provenienza, il genere Cissus ha circa 350 specie diffuse in regioni tropicali dell’Africa, Asia, Centro e Sud America, Cina.
Appartiene alla famiglia delle Vitaceae.
In coltivazione ai nostri climi per la maggior parte dell’anno si presenta senza foglie come un unico fusto, o con un fusto poco ramificato con sezione… quadrangolare, i fusti più giovani e corti hanno i 4 margini vistosamente ondulati, questa caratteristica si perde totalmente o in parte nei fusti più anziani. Il corpo della pianta è suddiviso in tanti segmenti di circa 10 cm uniti tra loro tramite nodi dai quali la pianta emette una foglia e viticci per sorreggersi. Le foglie hanno tre lobi, misurano circa 2 cm e hanno consistenza leggermente carnosa. Il C. quadrangularis o meglio cactiformis ha crescita molto veloce, in inverno richiede acqua, annaffiature frequenti (rispetto ad altre succulente) altrimenti si disidrata molto, ma acqua in eccesso può farla marcire alla base. In generale va coltivata come le altre succulente non cactacee, dandogli un’occhiata in più in inverno.
Nella foto sotto, a fine inverno, una pianta di C. cactiformis che è stata bagnata poco in inverno.
Se non viene bagnata, i fusti vigorosi iniziano ad afflosciarsi sino a toccare il terreno, in certi casi si spezzano a livello del nodo.
Tende ad espandersi, radicando nei vasi vicini, il fusto cresce, si piega per il peso (se non trova supporti a cui ancorarsi con i viticci) e appena tocca terra un nodo emette una grossa radice che affonda in breve tempo.
Dando acqua ogni 10 giorni in estate cresce velocissimo e mantiene le foglie e viticci.
Emette le foglie da metà estate e permangono in autunno, almeno questo accade sul mio balcone. Da me non ha mai fiorito, è anche vero che per tenere il vaso ordinato ogni anno taglio e interro i fusti troppo lunghi. Comunque i fiori si formano su infiorescenze a racemo composto, molto simili a quelle della vite da uva, abbastanza insignificanti di colore verde-giallo chiaro, in altre specie con sfumature rosate.
La pianta è probabilmente arrivata nelle nostre collezioni grazie alla produzione su larga scala per estratti medicinali che dovrebbero velocizzare la guarigione di fratture ossee, con proprietà antibatteriche, o inseriti in integratori per gli sportivi e nei prodotti per la perdita di peso e altri.
Da notare un probabile problema tassonomico che potrete approfondire sul sito dell'AIAS in quest'articolo: "Le vicissitudini di Cissus quadrangulus" di G. Lodi, a parte dividere C. cactiformis da C. quadrangularis pare che il nome corretto di quest’ultimo non dovrebbe essere Cissus quadrangularis attualmente ufficialmente riconosciuto, ma Cissus quadrangulus che quindi non è sinonimo di C. cactiformis come spesso si trova online e sui libri. Inoltre dall’articolo si ricavano differenze morfologiche tra il C. cactiformis e C. quadrangularis, diffusamente ritenuti sinonimi (leggi bene l’articolo).
La moltiplicazione di questa pianta grassa è semplicissima per talea; radica in modo altrettanto facile facendo toccare il suolo ad un nodo della pianta e poi tagliando con lama affilata il collegamento con la madre dopo che la nuova radice è ben salda al terreno.
2 commenti:
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