Piante comprate in Giappone

Non potevo tornare a mani vuote, ho incontrato tante belle piante, alcune particolari, ma non potendo portare cose troppo ingombranti ho potuto solo ammirarle; c’è una specie di bamboo, con steli sottili e ed internodi scuri che mi è rimasta qui, ma era troppo ingombrante per il viaggio, ne ho vista una simile alla Landriana credo si chiami Equisetum hiemale.
canna bamboo giappone
Le tentazioni più grandi le ho avute ovviamente alla Kohaen Nursery e alla mostra mercato di piante trovata casualmente ad Himenji.
Le due piante comprate (o meglio ricevute in regalo) alla Nursery sono queste:

Turbinicarpus polaskii giappone Conophytum sp 948 giappone
Turbinicarpus polaskii rinvaso Conophytum sp 948 rinvaso
Turbinicarpus Polaskii Conophytum Sp 948
Mentre ad Himenji ho preso un tubero di Gloriosa diviso in due, da un simpatico venditore, che inizialmente (per gentilezza) non voleva vendermelo sino a che non gli spiegato che lo avrei tenuto in serra (tutto a gesti dato che la conoscenza della lingua altrui era rispettivamente pari a zero).
castello bianco
Il venditore era molto gentile come tutti i giapponesi e voleva per forza darmi un mazzetto di fotocopie con dettagliate istruzioni per la cura della pianta, con qualche disegno ma scritto tutto in giapponese. Abbiamo parlato un pò a gesti e fatto una foto (Quando facevo le foto con i giapponesi alla fine ringraziavano, erano onorati) una cosa che mi ha spiazzato, alla fine della conversazione con il venditore, è che questo mi ha porto la mano per una stretta di mano, li per li sono rimasto perplesso, dato che i Giapponesi non si toccano mai, neanche nei saluti (non si danno la mano ma si inchinano ripetutamente) immagino sia stato un gesto di gentilezza nei miei confronti, probabilmente sapeva che da noi si usa così.
Himeji mercatino piant
Questa è la seconda volta che compro un tubero di Gloriosa, il primo, preso ad Amsterdam è miseramente marcito subito appena piantato, questo del Giappone che inoltre era tagliato, quindi più suscettibile a marciume, l’ho subito disinfettato (quando l’ho preso il taglio era fresco e neanche il tempo di tornare in albergo si era già coperto di muffa, l’ho lavato e disinfettato con un prodotto per le mani disponibile in ogni luogo dove c’è gente in Giappone e poi l’ho lasciato all’aria sino al ritorno in Italia). Quando la cicatrice si è abbondantemente seccata ne ho piantata la parte più piccola (sta già germogliato) appena avrò un minuto interrerò la grande.
Ad Himengji ho preso anche questa piantina, una specie di praticello che avevo visto in una composizione Shitakusa ed è anche usata in molte aiuole per le strade giapponesi ha crescita lenta e le foglie sono molto scure. Alla Landriana ho scoperto che è una Convallaria, chi sa di quale specie?? …japonica!!!
pianta giappone Himenji!
Per finire dal Daiso (negozio tutto a 105 yen) ho preso questi rizomi di non so che cosa… sembrerebbe una specie di zenzero, ma non saprei… interrati hanno iniziato a germogliare…
rizoma bo giappone

San Pellegrino in Fiore 2010 - Viterbo

S.pellegrino-in-fiore-aromatiche Quest’anno l’evento San Pellegrino in Fiore a Viterbo si svolgerà dal 30 aprile al 2 maggio 2010.

Un evento da non perdere, tra gli antichi vicoli di Viterbo ornati con piante in fiore.

Nelle giornate della manifestazione ci saranno mercatini, estemporanee di pittura, esposizioni di prodotti tipici e di artigianato di qualità contraddistinti dal marchio Tuscia Viterbese, allestimenti floreali, degustazioni, rievocazioni storiche, tornei, esibizioni e spettacoli musicali, stand informativi allestiti da realtà locali. Non mancherà il consueto appuntamento con lo spettacolo pirotecnico la sera conclusiva (domenica 2 maggio, ore 21,30).

Quest’anno dovrò mancare per altri impegni, ma non è mai detta l’ultima parola…

Link al post sull’edizione del 2009.

Link al Sito ufficiale della manifestazione.

San Pellegrino in Fiore a Viterbo il 30 aprile e l’1 e 2 Maggio.

Prezzo biglietto: Gratis

Orario di apertura: non fornito

Mappa Google:


Visualizza San pellegrino in Fiore - Viterbo in una mappa di dimensioni maggiori

Landriana 2010 - I miei acquisti succulenti

settore piante grasse primavera landriana
Questa volta ho esagerato veramente, ma l’idea di costruire una bella serra per quest’inverno mi ha incoraggiato, quest'estate avrò un bel po di lavoro da fare.
In quest’edizione 2010 della Primavera alla Landriana, c’è stata una particolare attenzione per le piante grasse, gli espositori erano tanti e tutti concentrati nel prato centrale della mostra, intorno al gazebo, ma dell’evento in generale parlerò in un altro post, intanto una panoramica degli acquisti:
Vasi piccoli:
bo
Scilla ?
Pachypodium bo 1 (ha foglie pelose)
Fockea edulis
Crassula bo
Echeveria ? bo
Turbinicarpus krainzianus minimus 1
Pachypodium bo 2 (ha foglie pelose)
Haworthia fasciata ? (bianca)
Haworthia mutica ?
Matucana bo
Sulcorebutia pulchra HS 78/10
Sulcorebutia candidae
Euphorbia bo
Turbinicarpus krainzianus minimus 2
Pyrrhocactus combarbalensis 1
Euphorbia bo
Sulcorebutia rauschii 1 (ne ho prese tre un pò diverse tra loro)
Obregonia denegrii
Sulcorebutia rauschii 2 (spine chiare)
Frailea bo
Pleiospilos nelii “Royal Flush” 1
Crassula pyramidalis 1
Haworthia cooperi truncata
bo
Sulcorebutia rauschii 3
Pyrrhocactus combarbalensis
Pleiospilos nelii “Royal Flush” 2
Crassula pyramidalis 2
acquisti primavera landriana 2010
Vasi medi:
Neoporteria ?
Conophytum hians
Conophytum bo
Adromischus marianae herrei
Dorstenia crispa (un po insignificante, ma qualche anno fa avevo visto una macro del fiore e mi attirava anche se insignificante anch’esso..)
vasi medi mostra landriana 2010
Euphorbia aphylla?
Xerosicyos danguyi?
Euphorbia?landriana 2010 piante lunghe
Vasi grandi:
Haworthia bo (mai vista così grande)
Fockea edulis
Astrophytum myriostigma
bo
Ferocactus (tra le bellissime piante di Sandro, che mi ha detto il nome ma l’ho dimenticato come al solito)
bo
landriana edizione 2010 vasi grandi
Euphorbia baiaresis (dice il cartellino, ma non l’ho mai sentita)
Aloe vera
acquisti landriana 2010
Ovviamente affascinato dalle altre bellissime piante non succulente ne ho prese tre che regalerò e alcuni bulbi di Canna indica di colore diverso.
Non avendo ancora indirizzato il mio gradimento verso nessuna genere specifico, continuo a prendere un pò tutto quello che mi piace al momento… 
Oggi siete ancora in tempo per corre alla mostra mercato della Landriana, è anche una bellissima giornata!!! certo troverete poco dopo il mio passaggio :D

Fiera dei Fiori all’Auditorium Maggio 2010 Roma

Fiera dei fiori 2010 Auditorium Roma bo
Fiera di Fiori all’Auditorium
Dopo la bella impressione avuta da questa mostra mercato nel 2007 e 2008 e dopo aver scoperto a malincuore che l’edizione del 2009 sarebbe saltata perchè l’evento è diventato biennale, finalmente quest’anno, 2010, dovrebbe esserci la 4° edizione di questa mostra tanto attesa dai romani; Attesa se non altro perchè nel centro di Roma e nella bella cornice dell’Auditorium Parco della Musica zona Villaggio Olimpico / Parioli.
Dico dovrebbe perchè sul sito dell’Auditorium non se ne parla e il sito ufficiale risulta non funzionate, ma voci circolanti affermano che l’evento ci sarà e sarà a maggio… staremo a vedere, speriamo che non diventi triennale…
Aggiornerò appena ho notizie, anche se la vedo brutta…
Roma - Giardini pensili dell'Auditorium Parco della Musica 
14-16 maggio 2010
Prezzo biglietto:
Orario di apertura:

[Aggiornamento]

Dopo Aver parlato alla Landriana con vari espositori, ho avuto la conferma definitiva che la Fiera dei Fiori all'Auditorium quest'anno non ci sarà... e forse non ci sarà più, ma pare che gli stessi organizzatori stiano facendo un altro evento...

Il Giappone e le Piante

Niente di meglio poteva capitarmi che andare in Giappone durante l’inizio della primavera.
I giapponesi sembrano ossessionati dall’apertura dei fiori di ciliegio, sakura è una parola che sentirete e leggerete ovunque in questo periodo in Giappone, in effetti è una cosa molto bella vedere templi e viali pieni di alberi senza foglie, ma pieni di fiori rosa. Ed è curioso che esista un vero e proprio bollettino simile a previsioni metereologiche riguardo alla data di apertura dei fiori di ciliegio (mi hanno raccontato che tempo fa un direttore di questo bollettino si è dimesso per aver sbagliato la data di qualche giorno…), ancora più curioso e vedere intorno ad ogni albero gruppetti di persone che osservano e fotografano da vicino il grado di apertura dei boccioli, o le sfumature dei fiori già aperti.
giapponesi foto fiori
Pensando alle piante in Giappone si pensa subito ai bonsai, e all’Ikebana (生け花 o いけばな)Ikebana (composizioni floreali), che visti così possono essere abbastanza sterili, se non si comprende bene l’arte che racchiuduno, almeno per me era così prima di questo viaggio e prima di aver compreso (ancora non completamente) l’amore, il significato e la passione che contengono queste opere d’arte. Durante gli spostamenti attraverso il Giappone osservando i giardini (pubblici e privati) e i balconi e terrazzi delle abitazioni mi sono reso conto che il concetto di giardinaggio in Giappone è molto diverso dal nostro, o almeno dal mio. Sinceramente non so come spiegare le sensazioni che provavo guardando anche un semplice angolino di verde ricavato tra un’abitazione e un’altra, ma questo mi ha cambiato interiormente; osservare uno di questi angolini o giardinetti da un senso di equilibrio e tranquillità immensi, fa sentire a proprio agio, fa sentire immersi in quell’angolo di verde. Tutto è curato alla perfezione in ogni singolo dettaglio, quel ramo quel filo d’erba, quella pietra stanno in quel punto e ci stano bene!! non viene voglia di migliorare, cambiare quella composizione, anche se apparentemente senza senso, è perfetta!
La vera svolta, quello che mi ha incominciato a far comprendere questa bellezza è stato trovarmi casulamente ad una specie di fiera dei fiori ad Himeji dove ero andato per il Castello di Himeji (姫路城, Himejijō) ed in particolare guardare le composizioni Shitakusa (non so se è il termine corretto, intendo quelle nelle foto sotto).
composizione
composizione2
composizione3
Improvvissamente quella che ingenuamente potrei define una pietra con un pezzo di muschio e un rametto secco con una fogliolina mi proiettava al suo interno, mi piaceva, la trovavo attraente e affascinante, ancora non mi spiego perchè (riguardando il post mi rendo conto che le foto non rendono..).
Riguardo alle piante grasse il risultato era simile, anche se poco diffuse e prevalentemente succulente, le composizioni in cui erano vendute erano curatissime, esemplari perfetti, quasi finti, curati nel vaso e nella pacciamatura. Il clima del Giappone non aiuta, l’inverno è più lungo e in questi giorni (14-26 Marzo) anche se si può stare in maglietta, la sera la temperatura si abbassa molto più che da noi, inoltre c’è una certa umidità, specialmente in estate.
Le prime le ho viste in un negozio di fiori in una metropolitana a Kyoto, esemplari giovanissimi e comuni in piccoli vasetti bianchi venduti al doppio o al triplo rispetto all’Italia, poi altri in una specie di gioielleria a Tokyo dove un comune e piccolo A. asterias, ma perfetto, in un grazioso vasetto con pietroline nere lucide per paciamatura costava più di 30 euro, o un Lithops a 2-3 teste costava 10-15 euro, erano distanziati tra loro e illuminati da singoli faretti, come gioielli appunto. Poi altre erano vendute in un mercatino che si svolgeva parallelo alla fiera dei fiori a Himenji, foto sotto, anche queste molto curate.
succulente castello bianco
Di nuovo a Tokyo, un pò sorpreso ho trovato un interessante (per gli accessori) reparto di giardinaggio dal famoso Tokyu hands (negozio da visitare assolutamente), queste sotto sono le piante che vendeva, i prezzi sono sempre più alti che da noi, vanno da un minimo di 4 euro per piccoli vasetti in coccio ad oltre 30 euro per le composizioni più grandi.
succulente tokiu hands
cactus tokyu hands
tokyu hands hoya kerii
Come vedete l’Hoya kerrii con la sua foglia a cuore va alla grande anche li!
idroponica tokyo
led idroponica tokyo
Sempre curiosi i vari impianti per coltivare in casa l’orto, molto sofisticati, con illuminazione led, automatizzati, ed anche con aspetto gradevole.
pomodoro idroponica
Poi finalmente uno degli ultimi giorni sono riuscito ad andare in una nursery a sud/ovest di Tokyo a Fujisawa (藤沢市), Kohaen Nursery, avevo trovato l’indirizzo in internet, o meglio mi ero salvato il loro biglietto da visita sul cellulare, senza mostrare questo (scritto in giapponese) non ci sarei mai arrivato; un’avventura raggiungerla sotto la pioggia a piedi, un avventura farsi aprire la porta, ma uno spettacolo una volta entrato nelle serre… ne ho parlato nel post precedente.
himenji castello bianco
Mi ha sorpreso vedere che tutti gli alberi vengono potati e corretti come un bonsai gigante.
potatura giappone pagoda d'oro
Una nota sul Giappone, le persone sono fantastiche, specialmente le donne sono molto molto disponibili ad aiutare in qualsiasi situazione, parlano inglese meno persone di quanto avessi immaginato, ma chi lo parla è voglioso di utilizzarlo, mi è capitato spesso di essere fermato se esitavo più di 10 secondi sotto un cartello della metropolitana o con una cartina in mano, da qualcuno che voleva aiutarmi; in 10 giorni 5-6 volte le ragazze a cui chiedevo indicazioni hanno cambiato percorso per accompagnarmi personalmente nel posto dove dovevo andare, anche se lontano, o alla fermata di metro più vicina accertandosi che avessi capito. Se qualcuno a cui chiedevo un indicazione non sapeva rispondermi ce la metteva tutta, a costo di fermare altre persone o entrare nei negozi per chiedere al posto mio e si scusava (anche eccessivamente dal nostro punto di vista) se non era certo delle indicazioni fornite, tanto che dopo qualche giorni ero imbarazzato nel fermare la gente per chiedere indicazioni.. ma non è stato un problema, si fermavano loro se mi vedevano dubbioso… per più volte ho notato persone ferme vicino a me, apposta ad aspettare una mia richiesta di informazioni… insomma i giapponesi sono fantastici!!! mi ha molto tirato su il morale sapere che esista un popolo così ospitale, gentile e disponibile, dato che ormai da molto ritengo il genere umano solo arrogante e distruttivo, i giapponesi non lo sono affatto! Un consiglio: quando si chiedono informazioni non mostrare la mappa, limitarsi a dire il nome del posto dove si vuole andare, essendo molto schematici, le domande devono essere dirette e brevi.
Due curiosità:
serra tropicale stazione
una serra tropicale che ricreava una foresta con tanto di cascate e laghetti, piena di orchidee, all’interno della stazione Torokko Saga (spero di ricordare bene) cmq qualche decina di metri a destra dopo essere usciti dalla stazione JR Saga Arashiyama (un pò fuori Kyoto).
luci blu
Istallazioni luminose mutevoli nello Shoren-in Temple a Kyoto che rendevano l’atmosfera del tempio ancora più mistica. Cmq tutta la zona dei templi di Higashiyama in primavera è molto suggestiva per le migliaia di lumini che vengono accesi intorno alle 19.
Buon Giappone a tutti! torno ad aprire e provare la caterva di oggetti misteriosi e colorati che ho comprato :D

Kohaen Nursery cactus e succulente a Fujisawa – Tokyo – Giappone

In ogni mio viaggio cerco di ritagliare un angolino di tempo per le piante, in un viaggio impegnativo come il Giappone non pensavo sarei riuscito a vedere di più che qualche giardino e orto botanico (cosa poi non possibile a causa del meteo).

Ad ogni modo, prima di partire avevo cercato informazioni online su qualche nursery di succulente, e vicino Tokyo avevo trovato due indirizzi con sito internet, uno aveva un grande sito con foto di piante e prezzi (abbastanza alti) l’altro era un sito più amatoriale, ma molto allegro, e cosa essenziale, mostrava in un’immagine questa semplice mappa per raggiungerlo (ovviamente tutto in simboli giapponesi).

kouhaenchizu

Da Roma cerco di capire dove si trova con l’aiuto di Google map, e senza troppa sicurezza penso di averlo individuato a sud ovest di Tokyo, poi scarico la mappa sul celluare.

Parto per il Giappone, sono già abbastanza prolisso non parlerò del viaggio, comunque fantastico!!! nel prossimo post parlerò un pò di più delle piante del Giappone in generale.

Dedico i primi tre giorni a Tokyo, poi quattro giorni tra Kyoto, Osaka e Nara e poi ritorno a Tokyo per gli ultimi 4 giorni.

Il penultimo giorno ormai abbastanza stanco e con le valigie ormai piene di qualunque cosa, decido di visitare Yokoama, e più che altro la Cinatown di Yokoama, un po perchè sapevo che non avrei potuto comprare nulla un pò perchè ero curioso di vedere una cinatown vicina alla Cina (che è ben diversa dallo schifo che c’è qui a Roma intorno a piazza vittorio…)

Il tempo non mi assiste, piove e fa freddino, verso le 15:00 sono sul treno in direzione di Tokyo devo trovare cosa fare nel pomeriggio, le alternative sono tre la prima la escludo a priori (tornare a fare shopping a Tokyo) resta andare a vedere l’ormai famosa Hoya kerrii che parla, o meglio posta, su un blog, o seguire la mappa salvata sul cellulare che conduce alla nursery a Fujisawa… Entrambe si trovano a sud-ovest di Tokyo, dove appunto mi trovo dopo la visita a Yokoama. Salito sul treno in direzione di una stazione più grande chiedo alla ragazza seduta accanto a me (prima che si addormenti, e qui ci sarebbero da raccontare cose divertenti) di indicarmi dove mi trovo (avevo la cartina dei treni solo in simboli giapponesi) dove si trovava Kamakura (dove c’è il ristorante con la pianta che parla) e poi le faccio vedere la mappa sul cellulare, la ragazza (tra l’altro molto carina :)) strizza un pò gli occhi e si studia la mappa/biglietto da visita e mi indica una fermata sulla cartina dei treni.

Con mio grande stupore è molto vicino a dove mi trovo, ma dalla parte opposta rispetto a Kamakura partendo dalla stazione di scambio verso cui sono diretto (Ofuna). Quindi dovendo scegliere opto senza dubbi per la nursery, anche se senza certezze (mentre per la pianta che parla mi ero studiato bene il percorso da fare una volta sceso dal treno…)

Scendo dal treno ad Ofuna e la ragazza a cui ho chiesto indicazioni, dalla scala mobile dove si era fiondata trascinata dal fiume di persone che affolla le metro e i treni giapponesi, si gira e mi indica di salire per quella stessa scala. Arrivato su la trovo che mi aspetta e mi chiede se ho deciso dove andare, se a Kamakura o se a Fujisawa (dove c’è la nursery, sul treno mi ero fatto scrivere i nomi delle possibili mete in caratteri romani, non si sa mai…)

Le dico Fujisawa e lei mi accompagna al treno giusto e poi mi saluta.. purtroppo… :)

Arrivato alla stazione JR di Fujisawa, piove e ovviamente esco dalla stazione dal lato sbagliato; per poter far vedere la cartina che mi indica la direzione della nursery devo entrare in un centro commerciale, dato che i giapponesi che normalmente corrono, anche se sempre disponibili, sotto la pioggia sono delle saette… una signora guardando la cartina mi dice appunto che si trova dal lato opposto della stazione e comunque mi consiglia di prendere un bus, sono bagnato e tentato di rinunciare, ma poi penso:”ma quando mai ritornerò qui?” mi incammino per la via che dalla mappetta sembra essere nella giusta direzione, dopo 5 minuti di marcia (che per un umano normale sono almeno 10-15) mostro ad una anziana guardia la mappetta, la guardia è gentilissima, ma non ci vede bene e sempre con immensa gentilezza e disponibilità mi trascina all’interno dell’edificio a cui faceva la guardia, che per mia fortuna è un ufficio postale (riconosciuto solo per francobolli manga in mostra) la ragazza al banco, dà un occhiata alla mappetta e tira fuori una specie di enciclopedia che è uno stradario molto dettagliato, mi fa vedere dove sono (per fortuna sta volta la direzione è giusta) e inizia a girare pagine su pagine seguendo con l’indice la strada che dovevo fare, pagina dopo pagina i miei occhi si sgranano sempre più e lo sconforto diventa sempre più profondo, sino a che non ferma il dito su un cavalcavia, e mi dice di richiedere una volta arrivato li, chiedo indicativamente il tempo che ci vuole “by feet”, dice una ventina di minuti… recupero un pò di coraggio ringrazio copiosamente chinando il capo come ormai ho imparato dopo diversi giorni di Giappone e mi incammino, dopo un pò gli stinchi mi bruciano, ma del cavalcavia neanche l’ombra, in compenso sono appesantito dalla pioggia il giubotto è zuppo quasi sino al golf nonostante l’ombrellino sgangherato e i piedi ricordo di averli solo per il ciakciack dell’acqua nelle scarpe… ma poi finalmente intravedo il cavalcavia, appena sotto, la strada che nella mappetta è unica, in realtà è si sempre dritta ma si divide su due piani un pezzo ripido in salita, l’altro in discesa… bene… e mo? mi trovo un pò lontano dal centro i grattaceli e palazzoni non si vedono più ci sono solo piccole bottege e negozi chiusi, vedo un passante che perde tempo a sistemare l’obrello fuori da una vetrina e mostro la solita mappetta, questo guarda ma non ci capisce molto (e pure sono vicino! penso) mi indica di seguirlo nel negozio, chiede a due ragazzi seduti in sala d’attesa, ne frattempo asciugo gli ochiali e mi godo il riscaldamento pensando di trovarmi da un parrucchiere o qualcosa di simile, la ragazza al bancone ha una mascherina (come il 30% dei giapponesi) e guanti bagnati, con i quali prende in mano il mio celluare con la mappetta, che nel frattempo aveva girato per tutta la sala d’attesa, lo raggiungo e sento un odore familiare, giro la testa e vedo un riunito, fico! sono capitato nello studio di un collega, mi assento un istante fotografando con gli occhi la scena: paziente quasi a testa in giù e due assistenti oltre al dentista più un altro che vaga tra i riuniti (in Italia intorno al paziente ci sono si e no due persone, ma a costo di lavorare un pò scomodi non si abbassa così tanto lo schienale). Ritorno in me, la ragazza col cellulare mi chiede se parlo giapponese…storco il naso, a gesti mi indica la direzione ed è pronta a salutarmi, la fermo e a gesti cerco di farle capire che il mio dubbio è se salire o scendere… la direzione la sapevo… mi dice di prendere la strada in salita… ringrazio e procedo per la salita…. dopo 4 minuti vedo una serra, con cancello chiuso, cerco di guardare meglio, dentro ci sono solo bonsai… leggo un cartello e confronto il numero di telefono con quello sulla mia mappetta… è uguale…. è uguale… no.. le ultime cifre sono divrese…. continuo la salita sono vicino, ne sono sicuro, dopo un pò finalmente un cartello sempre in giapponese ma con una sola parola inconfondibile, o quasi:

cacutus

non mi sembra vero, rotolo per un viottolo in fondo al quale vedo delle serre, ma la strada si interrompe bruscamente con una transenna arruginita. Risalgo di poco a destra uno stretto viottolo scende curvando, lo prendo, non ho alternative, mi trovo davanti ad una abitazione, mi guardo intorno, vasi e vasetti, tetti di serre, eccomi, succulente sparse, ma non c’è anima viva, ne si senteono rumori a parte un cane che abbaia da dietro la casa, ne si vedono luci.

cartello dipinto giappone cactus 

c’è un cartello a sinistra della porta d’ingresso con disegnate alcune piante grasse, è questo l’ingresso!

Inizio a pensare che qui non sono aggressivi come in Italia, quindi almeno non rischio una fucilata se rimango li fermo… erano circa le 17:00, avranno chiuso… poi mi guardo, sono zuppo, probabilmente non avranno mai aperto, vista l’educazione e discrezione dei Giapponesi, non posso gridare, e poi cosa? finalmente vedo un campanello, non devo neanche salire sul patio  infangandolo, è a portata di braccio… suono? ma si ormai sono qui che faccio mi giro? suono! niente nessuna risposta neanche un movimento all’interno della casa neanche un ombra…ed ora? noto però due impronte di scarpe bagnate sul patio, devono essere fresche, c’è qualcuno :).

Attendo un altro po e risuono, ancora nulla, sino a che non sento una voce debole venire dalla casa, ovviamente non capisco, e aspetto, provo a dire qualcosa, ma niente la porta a scorrimento non si apre, provo a dire che sono italiano e che vorrei vedere le piante e che ho preso l’indirizzo in internet, a questo punto mi apre una signora anziana, che ovviamente non aveva capito quello che gli dicevo, sembra anche un pò disturbata… non ha tutti i torti… dice qualcosa e poi mi fa “la casetta con le mani” (ho imparato che in giappone quando non hai più nessuna possibilità, o qualcosa è fermo, chiuso, qualcosa non è possibile,  ti fanno un gesto avvicinando le mani come a fare un tetto o una X, ma è più un tetto, ad es quando mi facevano questo gesto dovevo cambiare persona a cui chiedere informazioni, era una cosa rara comunque, ma dal significato inconfondibile) in questo caso non potevo rinunciare, non sapevo cosa dire, ne come dirlo, “la casetta con le mani” mi aveva sconfortato, mentre la signora richiudeva la porta di corsa tiro fuori il cellulare e le faccio vedere la mappetta scaricata dal suo sito, cambia completamente espressione, finalmente sorride, esce e mi fa entrare nel cortiletto con i vasi e vasetti,

vasi e vasetti giappone

si sposta tra le serre sino a raggiungerne una casetta bussa ed esce una donna, mi guarda e sgrana gli occhi, la signora le dice qualcosa e questa si richiude nel capanno, dopo pochi istanti escono due ragazze e sento finalmente qualche parola familiare!!!

Una delle due ragazze fa da interprete e premette che parla poco inglese, ma di sicuro la sua pronuncia e conoscenza di termini è migliore della mia. Mi chiedono da dove vengo rispondo Italia, si guardano stupite e un pò incerta una mi chiede se è quella di Firenze… rispondo si, ma preciso che sono di Roma, si guardano di nuovo ed iniziano a sventolarsi (anche questa è una cosa curiosa che capitava spesso quando dicevo di essere italiano). I saluti e presentazioni durano parecchio nel frattempo pioveva e nessuno di loro aveva un ombrello, ma non sembrava essere una cosa rilevante, con il mio piccolo e sgangherato coprivo la signora più anziana.

Serra sottoterra e ragazze

Chiedo di vedere le piante, ancora stupite mi aprono una serra e mi lasciano entrare. E’ bassa e stretta e lunga (o meglio, è scavata nel terreno, le piante in realtà si trovano quasi a livello del suolo), i banconi misurano circa un metro e mezzo e il corridoio è stretto, tanto che nella seconda serra mi tolgo lo zaino per evitare di urtare le piante. Chiedo se posso fare delle foto, mi dicono di si.

Conophytum giappone Inizio ad ammirare a destra numerose varietà di Conophytum e quasi mi dimentico di fare le foto, proseguo un pò, poi mi giro e mi accorgo che erano rimaste tutte fuori dalla serra, sotto la pioggia… capisco che non posso metterci troppo tempo, quindi cerco di fotografare il più possibile.

Astrophytum testa di bimbo giappone Vedo diversi esemplari belli e molte varietà che fino ad allora avevo visto solo in foto.

cactacee variegate giappone La grande maggioranza delle piante sono non cactacee, e c’è una predilizione per esemplari variegati o con sfumature di colore insolite, i contenitori sono quasi tutti di coccio.haworthia variegata

Echeveria giappone japan Tutte le piante sono cartellinate e prezzate, i prezzi sono bassi, continuo a scorrere i banconi e le centinaia di vasi e vasetti dalle forme per noi inusuali.

Gasteria varie Giappone Rimango una decina di minuti su una serie di Haworthie, mi innamoro di una piccolina e rossiccia.

haworthia maughanii rossa

Arrivato di nuovo all’inizio della serra, trovo un vassoio con tre bicchieri fumanti, una bella bevanda calda ci voleva proprio, una ragazza quasi mi ordina “drink please!” faccio per prendere il bicchiere, ma come il topolino con la scossa, mi ricordo che in giappone si usa bere minestre e bevande molto molto calde (non a caso è il paese con la maggiore prevalenza di tumori orali e della base della lingua) e che appena arrivato in Giappone mi ero ustionato con il primo the verde che mi avevano offerto… di istinto soffio per freddare, ma se non sbaglio ricordo che è maleducazione, bisogna bere bollente e basta, e quindi bevo, per fortuna non è poi così bollente, ci stava a pennello in quel momento, bevo mezzo bicchiere, poi esco, per fortuna le ragazze avevano recuperato un ombrello, mi sento un pò meno in colpa.

Chiedo di vedere altre piante, non capisco bene perchè, ma le ragazze sono un po sorprese, ma alla richiesta prontamente mi aprono un altra serra. Penso che probabilmente stavo disturbando troppo, quindi cerco di andare il più velocemente possibile, non è facile con tutte quelle piante.

Agave giappone agavi

Cactacee variegate

Mammilaria variegata 

Questo vaso immenso di Haworthia potete vederlo in fiore sul sito della Nursery

Mare di Haworthia

In primo piano la Stapelia era veramente gigantesca e dietro le Euphorbia milii sono particolari.

Stapelia gigante e euphorbia fiori gialli

[Ci sono molte altre foto di piante e panoramiche della serra nella galleria linkata a fine post]

Esco dalla seconda serra quasi interamente dedicata a non cactacee, sempre con maggioranza di hawortia e rientro nella prima, una ragazza fa un gesto, non capisco se mi sta indicando un’altra serra, ma non voglio disturbare oltre, sono stati fin troppo gentili, chiedo se le piante sono in vendita e se i numeri sui cartellini sono i prezzi, parlano tra loro e dicono di si, ma restano un pò dubbiose, chiedo conferma, dicono di si  di nuovo, ma chiedono se ho yen giapponesi, rispondo di si, tirano un sospiro di sollievo, cerco dove appoggiare i soldi (in giappone quando si paga, in qualunque posto c’è un vassoio, se non si appoggiano i soldi al suo interno questi non vengono presi) vedo un vassoio e ci metto i soldi :), una delle ragazze viene chiamata fuori dalla signora, rientra e cerca di dirmi qualcosa, è un pò emozionata per l’inglese (anche se lo parlano bene hanno paura di sbagliare), ma alla fine dice con pronuncia perfetta che le piante sono un regalo per me per avegli fatto visita… sono ancora più imbarazzato, cerco di insistere, ma niente, ringrazio, ero veramente molto imbarazzato, ma immensamente felice per aver conosciuto queste persone e per aver visto queste piante bellissime, chiedo di svasare le piante, capiscono al volo e le mettono in fogli di carta assorbente, mi chiedono se voglio la trascrizione dei cartellini in lettere romane, dico di si, ma chiedo comunque di tenere i cartellini, sono troppo belli :). Mi è essenziale un ultima cosa, fare una foto alla composta in cui erano cresciute:

composta giappone

Di sicuro come da noi gli inerti non mancano, c’è un po di tutto, molta sabbia, molta pietra porosa un pò di quarzo e molto carbone (sembrerebbe) anche attaccato alle radici erano rimasti dei cereali carbonizzati… è un caso? la terra non aveva la minima compattezza, era completamente sciolta! di torba praticamente non se ne vede…

Ero abbastanza frastornato, cerco di ringraziare di fare i complimenti, ma il mio poco inglese fa cilecca, non riesco a mettere insieme due parole, quindi scrivo con una penna zuppa che avevo in tasca su un foglietto altrettanto zuppo l’indirizzo del blog… spero di averlo scritto bene :) chiedo il permesso di pubblicare le foto fatte sul blog, annuiscono (Gli scriverò comunque una mail per comunicare l’avvenuta pubblicazione)

Chiedo di salutare la signora, mi accompagnano davanti alla porta della casa dove avevo suonato, passando vicino la casa un cane abbaia e si scusano entrambe, (questo può dare un idea di quanto sono gentili ed educati i giapponesi, poco tempo fa un piccolo cane  a Roma mi ha addentato un polpaccio, senza ferirmi per fortuna, al mio “Aho” verso il padrone questo mi ha detto:”l’ha morsa? no, perchè volevo capire se era mordace” senza scusarsi…) chiamano la signora che mi ha aperto all’inizio, che fa un lungo saluto, la ragazza traduce, che sono contenti che sono andato a visitarli, che posso tornare quando desidero e gli farà molto piacere se tornerò a trovarli.  (per fortuna avevo assistito spesso alle “cerimonie” di saluto all’uscita delle metro tra gruppi di giapponesi) quindi ringrazio, veramente non mi vengono molte parole in inglese, mi scuso per il mio inglese, dico che è stato un piacere incontrarli e vedere le loro piante, ringrazio di avermi ricevuto, inchino, faccio due passi indietro inchino, risaluto, mi giro altre due volte risalendo il viottolo e saluto con la mano. Sono veramente felice, spero che lo abbiano capito! e spero di non aver disturbato troppo. I Giapponesi sono fantastici, queste persone sono state veramente gentili e cordiali.

ragazze giappone nursery

Se passate per Tokyo quindi fate una visita alla Kohaen Nursery, magari fate chiamare dall’hotel per avvisare che andate e prendete il bus dalla stazione JR, anche se la passeggiata/corsa per le vie di Fujisawa è stata molto interessante, ho visto molti piccoli negozi a gestione famigliare che nel centro delle grandi città non si vedono, come una lavanderia e un noleggio cd con il tatami a terra (ci si entra solo senza scarpe) o una pescheria che vendeva molluschi e animali marini mai visti prima.

Piante ricevute in regalo, Grazie :)

Turbinicarpus polaskii giappone Conophytum sp 948 giappone
Turbinicarpus polaskii Conophytum .. asp che mi viene… intanto sp. 948

Altre Fotografie:

Segui il link per vedere le altre foto scattate nella Kohaen Nursery

Tappe:

15:45 circa stazione JR

16:45 prima foto nella serra

17:15 verso JR

Questo è il link al sito della Kohaen nursery.

La posizione satellitare della Kohaen Nursery è:

Latitudine: 35°21'16.12"N

Longitudine: 139°28'42.86"E

Percorso Google map fatto a piedi, alla fine erano quasi 2,5 km ma sono sembrati di più:


Visualizza Fujisawa: dalla stazione JR alla Kohaen Nursery in una mappa di dimensioni maggiori