Dopo un anno completo di sperimentazione della serretta economica appunto qualche osservazione.
La serra è circa 1,5x1,5m alta max circa 2 m, non ha pavimentazione, ne finestre, ha una comoda porta con due zip che ho usato come finestra per il ricircolo dell’aria, lasciandola aperta quasi completamente per gran parte dell’anno visto che la temperatura interna salvia paurosamente anche ad ottobre-novembre e marzo-aprile, da maggio a settembre la copertura era assente.
Dopo un solo anno esposta alle intemperie, la copertura ha retto abbastanza bene, si è tagliata “solo” in pochi cm a livello degli angoli superiori.
Quello che invece ha retto solo pochi mesi sono stati i laccetti per ancorare la copertura alla struttura metallica e per reggere la “porta” arrotolata (sostituiti con mollette) si sono letteralmente sgretolati.
La struttura e le reti che fanno da bancali si sono arrugginiti in vari punti, ma la vernice non è ancora saltata.
Parlando dell’efficacia di questo aggeggio, devo dire che si è comportata molto bene, in effetti la temperatura interna anche in pieno inverno era da leggermente a notevolmente maggiore in base all’ora del giorno.
Da notare che tutte le piante che ho portato per prova sono sopravvissute (tranne talee di Hoya tutte morte), inoltre le giovani semine hanno fiorito (mentre quelle lasciate a Roma sono molto più piccole), ne ho parlato nei post di prima fioritura: Faucaria, Mammillaria, Rebutia, le piante adulte hanno fiorito precocemente e ripetutamente rispetto a piante uguali tenute in balcone a Roma… il merito di questo è principalmente la migliore esposizione solare che può avere una pianta in pieno sole rispetto ad una pianta in balcone…
Echinopsis subdenudata portata in campagna: il 17 luglio aveva 3 boccioli in apertura e altri 3 in formazione.
L’echinopsis subdenudata lasciata a Roma: pur se di un anno più grande il 15 luglio aveva due boccioli.
Ci sarebbe da discutere sull’aspetto della pianta… quella lasciata in città è esteticamente più gradevole… ma c’è da dire anche che quelle in campagna avevano il sole addosso per quasi tutto il giorno ed a proteggerle c’era un singolo telo di tnt bianco, praticamente inutile…
La cosa che mi ha reso più felice è stata la fioritura e più che altro la sopravvivenza dei Lithops, a Roma mi vivono poco, e abbastanza male, non capivo dove sbagliavo… gli mancava giusto il sole!!!
I Lithops portati in campagna nella serretta sono rimasti ben aderenti al terreno e di consistenza molto compatta.
Per chi volesse utilizzare una cosa del genere consiglio di non chiuderla mai completamente, nei mesi con temperatura mite e possibilità di giornate con sole pieno, oltre a lasciare la porta aperta, rigiravo su se stessa una banda di circa 15 cm alla base del telo di protezione. La serra è rimasta completamente chiusa solo nei due mesi più freddi. Mentre da fine aprile a fine settembre l’ho lasciata senza la copertura in pvc.
Ne ho una molto più piccola in balcone comprata contemporaneamente, potendola controllare più spesso, aprivo la “porta” nelle giornate soleggiate anche in inverno, e la chiudevo quando minacciava di piovere e la notte. Tutte le piante al momento di essere portate nella serra avevano il terreno secco, ed era passato circa un mese dall’ultima innaffiatura.