L'Aloe saponaria è una pianta di facile coltivazione che si adatta a terreni e condizioni differenti.
Ha una crescita molto veloce, e ben presto produce stoloni che in breve tempo generano piante figlie invadendo il vaso che la ospita.
Nel mio caso ho ricevuto tre piccole piantine di una decina di cm che al secondo anno in mio possesso hanno raggiunto quasi 40 cm di diametro producendo moltissimi stoloni sotteranei che affioravano dal terreno a qualche cm di distanza dalla pianta madre.
Quest'inverno ho svasato la più grande delle piante perchè era in un vaso con altre e lo stava letteralmente invadendo.
La pianta a radici nude si presentava così:
Questa pianta di Aloe saponaria era in un terreno molto ricco e torboso, ma allo stesso tempo soffice e drenante, tenuta a nord, ha assunto un aspetto molto differente dalla "sorella" tenuta in pieno sole e in terreno povero, che ha generato foglie molto più corte, compatte, quindi sviluppate in larghezza e spessore più che in lunghezza, le piante figlie e gli stoloni di questa seconda pianta hanno lo stesso fenotipo, sono molto più tozzi e compatti di questi in foto.
Ha prodotto 5 stoloni principali e altri più piccoli, i più grandi avevano già radici proprie molto ben sviluppate.
Altri avevano solo abbozzi di radici e solo una o due piccole prime foglie spuntavano dal terreno e avevano assunto il tipico colore verde dell'Aloe madre, altri ancora non avevano foglie vere, ma si stavano accrescendo sotto il terreno ed avevano un colore bianco/ giallino.
La moltiplicazione vegetativa dell'Aloe saponaria e di altre aloe che si espandono allo stesso modo è veramente semplicissima, basta tagliare lo stolone mantenendo nella parte tagliata le radici della pianta figlia. Anche le Agavi producono stoloni e piante figlie in modo molto simile.
Spesso su uno stolone ci sono diverse gemme, alcune ben sviluppate, altre di pochi mm, in questi casi preferisco tagliare lo stolone dando sempre precedenza a lasciare le radici sulla parte tagliata e se possibile lasciando le gemme sulla parte di stolone che rimane attaccato alla madre.
Quando la pianta figlia ha radici proprie ben sviluppate il diametro dello stolone si assottiglia in direzione della madre e a volte le piante figlie risultano già staccate o solo debolmente attaccate alla madre.
Dove tagliare gli stoloni di Aloe?
A destra della foto c'è la pianta madre, a sinistra le piante figlie.
Partendo dall'alto:
| 1) Nel cerchio blu le prime radichette di questo stolone, in rosso il taglio da fare, possibilmente ad un nodo di distanza dal segmento che contiene le radici. 2)Nel cerchio le ultime radici della pianta figlia che separeremo possibilmente lasciando la gemma (giallina) attaccata alla madre. 3)Le ultime radici di uno stolone grande, in rosso il taglio nel punto dove si assottiglia. |
Anche gli stoloni che non hanno ancora radici proprie possono essere staccati e ripiantati, la probabilità di attecchimento è praticamente la stessa anche se non avendo radici proprie impiegheranno un pò più tempo.
Comunque consiglio di separare solo gli stoloni già emersi dal terreno e che quindi hanno radici, e lasciar accrescere gli altri attaccati alla madre. Dopo aver tagliato lo stolone, lo si lascia asciugare per qualche giorno, e poi lo si interra lasciando fuori la parte con le foglie, eventuali foglie bianche/gialle (perchè inizialmente ancora coperte da terreno) assumeranno velocemente la colorazione verde.
Queste sono le piantine dopo circa un mese dalla separazione, siamo in inverno ma si nota già una crescita iniziale e tutte le parti emerse hanno preso colore:
Le innaffiature si possono iniziare già dopo una settimanella se la separazione è stata fatta a fine inverno o in primavera/estate non serve avere la stessa rigidità che si applica per le cactacee, questa pianta ha molta adattabilità e sopporta anche eccessive innaffiature(sempre nei limiti di necessità delle succulente).
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