Ma le piante grasse non si potano! infatti tranquilli, mi riferisco all’eliminazione di inflorescenze una volta seccate e degli steli floreali, che in alcune non cactacee rimangono attaccate alla pianta e in certi casi si trasformano in nuovi fusti antiestetici. Spesso la nuova vegetazione cresce all’apice o lungo questi lunghi fusti e se si vuole mantenere la pianta compatta/ordinata è meglio toglierli.
Per questo post ho fotografato una Crassula exilis e un Lenophyllum pusillum entrambe a fine inverno presentavano un aspetto molto disordinato, ed ho quindi deciso di potarle.
Da entrambe ho recuperato materiale per provare ad ottenere nuove piante, gli steli floreali del Lenophyllum pusillum hanno delle foglie carnose che cadono (come anche le foglie della pianta) al minimo sfioramento, e radicano ad una velocità spaventosa, ho quindi tagliato gli steli e raccolto le foglioline appoggiandole su un sottovaso con composta.
Allo stesso modo la Crassula manteneva tutti i suo steli con fiori ormai secchi, e dagli internodi si stavano generando nuovi germogli. Lasciarli li non avrebbe fatto male a nessuno, è la normale crescita della pianta, vorrei precisare che questo post riguarda solo un mantenimento estetico della pianta.
Quindi ho tagliato gli steli in modo da mantenere la maggior parte dei nuovi punti di crescita sulla pianta madre ed ho appoggiato le parti tagliate nel sottovaso con composta.
In generale comunque non si parla mai di potatura delle piante grasse, di norma è bene togliere i fiori e tagliare gli steli floreali solo quando sono completamente secchi, è bene farlo per evitare di lasciare sulla pianta, cactacea o non, materiale morto che potrebbe causare l’accumulo di polvere, o muffe/funghi, parassiti, oltre che per migliorarne l’estetica.
Crassula exilis | Lenophyllum pusillum |
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