Gli inerti utilizzabili sono:
- lapillo
- pomice
- vermiculite
- perlite
- argilla espansa
- sabbia di fiume
- sabbia di mare
- ghiaia fine
- graniglia di quarzo per acquari (quarzo vero, non quello colorato artificialmente o quello calcareo, costa un pò di più degli altri)
- zeolite
- carbone in granuli e cenere
- palline di polistirolo (usate a volte nei grandi vivai di produzione, ne sconsiglio l'uso nel privato)
Il lapillo granulometria 2 – 15 mm: è una pietra vulcanica di colore rosso-bruno-ambra, ricco di minerali, in granuli di diverse dimensioni; quello che useremo per le semine va da 2 a 4 mm. L'ottimo sarebbe lapillo naturale, non frantumato artificialmente, perchè ha margini meno taglienti e non danneggia le radici, spesso però essendo difficile da trovare sarete costretti a comprarne uno a granulometria più grande e a passare qualche pomeriggio con martello in mano a frantumarlo.
La pomice – granulometria 4- 20 mm: pietra vulcanica molto leggera e porosa, di colore grigio chiaro, ha il pregio di assorbire l'acqua e rilasciarla un pò più lentamente del lapillo, inoltre alleggerisce i grandi vasi per piante adulte, ma non fa ristagnare l'acqua e mantiene ossigenata la terra. Non l’ho mai trovata a granulometria piccola per le semine, ho sempre comprato sacchi da 100 litri per pacciamatura e ho dovuto fare un lavoraccio per separarla e/o frantumarla.
La perlite granulometria 3 - 5 mm: ha caratteristiche simili alla pomice, ma mantiene l'acqua più a lungo, quindi nel caso di piante che non sopportano bene eccessiva umidità può essere sconsigliata, inoltre è molto più difficile da reperire, è invece un inerte eccellente da aggiungere alla terra di piante comuni, e carnivore.
La vermiculite – granulometria polvere – 20 mm: ne parlerò molto in futuro, ne ho appena comprato un sacco enorme e sto provando ad utilizzarla sia nelle semine che per le piante adulte, ha la proprietà di assorbire molta acqua e di cederla ancora più lentamente della perlite, quindi questo può essere un bene per le semine, ma un male per le piante adulte che non sopportano una prolungata umidità del terreno, inoltre pare che contenga dei minerali utili per le piante, che affondano con piacere le radici tra le sue friabili scaglie. Ha un bellissimo aspetto dorato-perlato, è essenziale nella composta più profonda in vasi di grandi dimensioni, perchè è molto leggera.
Sabbia di fiume - granulometria 2-7 mm: personalmente l’ho usata poco in passato, al suo posto preferivo quarzo naturale per acquari (perchè lo avevo a casa), ha la stessa funzione, entrambi non cedono minerali, non assorbono acqua, sono veri e propri inerti, aiutano a rendere il terreno meno compatto, e contribuiscono ad un buon drenaggio, il quarzo naturale ha margini molto smussati, la sabbia di fiume è un miscuglio di varie pietre, alcune tonde altre con spigoli vivi.
Ghiaia calcarea - granulometria 2-4 mm, simile alla sabbia di fiume e al quarzo, solo che rilascia calcio e va usata solo per alcuni tipi di piante.
L'argilla espansa – granulometria 7 -20 mm: è a metà tra la pomice e il lapillo, ma sarà difficile trovarla di piccola granulometria, inoltre è a metà tra i due, ma ad un livello inferiore, quindi usala per le semine solo se sei disperato e se riesci a trovarla di piccole dimensioni. è invece ottima da posizionare sul fondo del vaso, o nei vasi di piante grandi.
Il carbone e la cenere: non ho mai capito se serva veramente o no, fatto sta che facendo i rinvasi, spesso si trovano le radici ancorate ad esso, e dato che negli acquari ha il potere di assorbire le sostanze inquinanti, ogni tanto, quando aggiungo la cenere (che apporta potassio al terreno) non tolgo i pezzetti di carbone. Attenzione alla cenere, perchè contiene molto calcio.
La sabbia di mare - granulometria polvere – 2 mm: molti ne sconsigliano l'uso, per due motivi principalmente, è difficile lavarla bene ed è calcarea, quindi è buona per le piante che gradiscono terreni calcarei, ma sinceramente è una scocciatura lavarla, il grande pro che ho notato, è che il terreno rimane molto molto friabile quando viene aggiunta, il contro è che devi farla bollire diverse volte prima di usarla e devi sciacquarla decine di volte prima che perda l'odore di mare, il sale e i resti di alghe che contiene. In ogni caso, deve essere a granulometria grande, almeno 0,5-1mm, e in certe spiagge è molto sottile, quindi non va sempre bene.
La scelta e miscelazione degli inerti
Come dicevo, si devono aggiungere alla terra 2-3 inerti differenti fino ad arrivare a circa il 70% della composta totale se la terra che usiamo è argillosa (quindi tende a creare blocchi duri); possiamo fare una composta 50% e 50% se la terra che usiamo è terra per cactacee venduta nei vivai o comunque terra friabile.
Ma come scegliere gli inerti?
Di sicuro gli inerti più utilizzati e con migliori proprietà sono due: il lapillo e la pomice, entrambi sono molto diffusi sul territorio Italiano, ma non sono ben distribuiti per la vendita al dettaglio e sono introvabili a Roma, solo dopo molte ricerche ho trovato a Sutri una cava di lapillo, mentre la pomice l'ho trovata solo in garden molto forniti, ma di granulometria troppo grande e ad un prezzo elevato.
Per la miscelazione consiglio di usare un secchio (magari quello pulito che abbiamo usato per disinfettare i contenitori), inserendo prima gli inerti poi la terra, il tutto rigorosamente asciutto, e poi mischiare con una paletta pulita.
Qualsiasi inerte utilizzerai per la semina, deve essere granulometria compresa tra 2 e 4 mm. Mentre per i vasi delle piante adulte posiziono sul fondo 2 cm di inerti a granulometria grossa >10 mm, ed utilizzo inerti a granulometria inferiore per il resto della composta.
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2 commenti:
Ciao Stranepiante, posso chiederti perche' la granulometria polvere non va bene negli inerti per piante grasse? la polvere di lapillo deve andare buttata?
Grazie!
claudia
ciao, per le piante adulte la puoi anche lasciare, ma nelle semine a luongo andare crea una crosta compatta per questo la tolgo.
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