Liberare le semine di piante grasse dal sacchetto

Perchè un post su un argomento così specifico? sia perchè ho ricevuto moltissime domande in proposito, forse non si capiva bene dai post in cui ho trattato l’argomento, sia perchè man mano che passano gli anni acquisisco nuova esperienza da appuntare per non dimenticare.

Abbiamo seminato le nostre piante grasse e stiamo tenendo i contenitori di semina sotto i neon in un sacchetto per alimenti o coperti da pellicola trasparente.

Vediamo spuntare i primi puntini verdi e mentre gioiosi ci accingiamo a togliere il sacchetto per vedere da vicino le minuscole creature, siamo assaliti da un dubbio: posso? o in qualche modo rischio di danneggiare le piante?

Per rispondere bisogna tener presente la funzione di quel sacchetto o pellicola, ossia mantenere all’interno l’umidità favorendo il microambiente ottimale per la germinazione e crescita dei primi giorni e allo stesso tempo proteggere dall’ambiente esterno le minuscole piantine; proteggerle da funghi, muffe, che potrebbero contaminare il terreno caldo/umido e uccidere le piante ancora piccole e indifese o da insetti, come ad es la mosca sciara, piccolo moscerino che depone le uova su substrato umido, le cui larve vanno ghiotte di piccoli cicciotti semenzali di succulente.

Quindi riguardo all’umidità, questa non è un problema, tolto il sacchetto per una sbirciata o una foto, e ricoperte le semine in breve tempo, queste non si accorgeranno di nulla e il microambiente umido si riformerà in pochi minuti.

Mentre riguardo ad agenti esterni, dobbiamo stare attenti, a non alzare troppa polvere che potrebbe portare spore di funghi o muffe e principalmente stare in guardia dalla mosca sciara. Proprio lei ha sterminato completamente 11 delle 14 ultime semine, riducendo notevolmente anche le piantine dei 3 vasetti sopravvissuti. Devo ammettere che la colpa è solo mia, avevo sottovalutato la velocità e discrezione di questo insetto nel deporre le uova, ho scoperto le semine per fotografarle, e sapevo che girava tra le piante sotto i neon, ne trovavo sempre qualcuna sul monitor quando stavo la sera davanti al pc, questo è un segno inconfondibile della sua presenza. E pensare che avevo creato il clima ideale per la sua riproduzione, proprio inserendo nel germinatoio alcune carnivore con trappole a colla, proprio sperando di combatterla…

mosca sciara

Quindi se nell’aria vagano questi moscerini, è preferibile usare il sacchetto al posto della pellicola, in modo da tenerlo ben sigillato ed aprirlo eventualmente solo per pochi istanti, tenendo sott’occhio il contenitore.

larve mosca sciara
Questa sopra è una larva di mosca sciara, misura mezzo centimetro, la si vede far capolino dal terreno, o attaccata alla base di una plantula, è veloce, a volte non la si vede, si avverte solo il movimento con la coda dell’occhio, è tradita dal riflesso del suo corpo viscido.

Una volta scoperte le semine ed iniziato il ciclo asciutto/bagnato, se nell’ambiente di coltivazione è stata accertata la presenza di ragnetto rosso, è bene controllare settimanalmente le semine con una lente d’ingrandimento, per scovarlo precocemente, altrimenti potrebbe rovinare in pochi giorni l’epidermide delle tenere piantine.

ragnetto rosso_red spider mite
Questo sopra è il ragnetto rosso, è più piccolo di un millimetro, è impossibile da vedere chiaramente ad occhio nudo. E’ possibile trovarlo solo quando la composta è secca da qualche giorno.

A parte la possibilità di contaminare il terreno, le semine vanno tenute coperte sino alla comparsa delle prime spine sulla maggior parte dei semenzali, circa un mese. Questo è il tempo minimo. Tenendo il sacchetto per più tempo, le piantine cresceranno più velocemente, c’è chi lo tiene sei mesi e chi addirittura un anno, ed a parità di tempo le semine a cui è stato tolto il sacchetto appena spuntate le prime spine saranno molto più piccole.

Il rischio di tenere le semine coperte per molto tempo è che c’è più probabilità che si sviluppino muffe (probabilità bassa se la composta era stata sterilizzata, se il sacchetto è stato aperto poche volte e se è stato somministrato fungicida con la prima innaffiatura), mentre è facile che si formino alghe/muschi, se la sterilizzazione non è stata perfetta o se l’acqua usata per bagnare non era sterile.

Le piante cresciute nel sacchetto per molti mesi, avrebbero i tessuti più teneri e quindi quando liberate e messe all’esterno, sarebbero molto più suscettibili all’attacco di parassiti e più sensibili ai raggi solari, con le dovute accortezze, potrebbero non esserci problemi, ma preferisco continuare a tenere il sacchetto il minimo indispensabile.

Auguri Stranepiante – 2 anni di blog

Quest’anno il 24 febbraio il blog compie due anni, ed io il 25 29. Quest’anno Stranepiante ha ricevuto giusto qualche piantina, mentre io ho investito un bel pò in libri e materiali per implantologia.

Grazie mille, grazie il doppio per le vostre visite, quest’anno sono state doppie rispetto all’anno passato, con doppio stupore per me, dal 24 febbraio 2009 al 24 febbraio 2010:

70449 visite

175414 pagine visualizzate

56523 visitatori unici assoluti

2:45 minuti il tempo medio delle visite, con una media di 2,49 pagine a visita

384 visite è stato il max in un solo giorno e 840 è il massimo di pagine visualizzate in un solo giorno.

Questi numeroni ovviamente non rispecchiano il gradimento del sito, dato che comprendono le visite singole/casuali, ma guardando i visitatori tornati almeno tre volte con un massimo di 200 volte, questi sono quasi quadruplicati e sono 7561, quest’anno con un picco di 1604 visitatori tornati tra 9 e 25 volte. Oltre a questi ci sono 855 persone che visitano il blog quasi giornalmente ossia più di 201 volte l’anno.

Anche quest’anno il grosso delle visite proviene dall'Italia, ma ringrazio nuovamente anche i visitatori stranieri, anch’essi abbastanza aumentati:

655 Svizzeri

304 Tedeschi

331 Spagnoli

297 Americani

261 Francesi

e tutti gli altri visitatori da paesi con meno di 200 visite.

Le pagine più lette, a parte la Home sono state:

Le mie piante grasse ops succulente

Cocciniglia foto parassita piante

Pianta grassa a cuore - Hoya kerrii

Classificazione piante grasse nomi succulente

Rinvasare piante grasse

Hoya carnosa foto fiori

Seminare piante grasse - cactus

Astrophytum asterias - Foto fiore

Eliminare cocciniglia radicale

ognuna con più di 4000 visite

Mentre le pagine ritenute più interessanti in base al tempo di permanenza nella pag sono:

Luci neon per seminare piante grasse

Sterilizzazione e disinfezione

Quali vasi comprare per le piante grasse

Rinvasare piante grasse

Seminare piante grasse - cactus

Canfora o naftalina contro la cocciniglia

Inerti utilizzabili per la composta

Pianta grassa a cuore - Hoya kerrii

Semina Lithops ruschiorum v. r. nelii

Eliminare cocciniglia radicale

Raccogliere semi Euphorbia obesa

Eliminare cocciniglia a scudo

Cocciniglia video

Talea di foglia - Moltiplicare da foglia le piante grasse

Echinopsis

Cocciniglia foto parassita

Moltiplicazione per polloni

Aloe saponaria moltiplicazione per stoloni

Fockea edulis

Piante grasse comprate ad Amsterdam

Giardino in Pet Society di Facebook

Quando seminare piante grasse

Ceropegia woodii moltiplicazione per talea

Ceropegia woodii - Asclepiadaceae

Scilla violacea - Ledebouria socialis

Ognuna di queste pagine ha avuto un numero di visite compreso tra 1000 e 9700 e gli utenti sono rimasti nella pag per più di un minuto e mezzo.

Ogni tanto aggiorno i vecchi post, o direttamente nel testo o tramite commenti, quindi se un argomento vi interessa in modo particolare tornate periodicamente a leggere il post!

Nel corso dell’anno a partire dal 24 febbraio 2009 le visite sono aumentate ininterrottamente sino a raggiungere un picco massimo di 384 il 9 giugno, poi hanno avuto un andamento misto di alti e bassi, sino a crollare definitivamente da 230 a 120 il 24 novembre, il periodo morto è durato sino al 2 gennaio, quando le visite hanno ricominciato a salire riportandosi nella media di 230 visite giornaliere, in salita.

Ringrazio nuovamente per i commenti, sempre graditi, per le sempre più numerose email di cui ormai ho perso il conto, vista la mole, potete giustificarmi se tardo a rispondere, i contatti sono sempre più e il mio tempo è sempre meno :)

Periodo del rinvaso delle cactacee

Rinvasare piante grasse e succulente

Ci troviamo nel periodo migliore per fare rinvasi delle piante grasse in collezione, o meglio, chi ha molte piante deve iniziare in questo periodo per non finire troppo tardi. Il periodo migliore arriva al massimo due settimane prima dell’inizio della fase vegetativa, ma o conosciamo alla perfezione le abitudini della pianta che rinvasiamo o ci conviene farlo un pò in anticipo, in questo periodo la pianta è in riposo e non ne risentirà.

Non è assolutamente necessario rinvasare le piante ogni anno, ma sempre in base al ritmo di crescita della specifica pianta, lo si può fare ogni 2-4 anni o più raramente per piante delicate o a crescita lenta.

Ho scritto già vari post sull’argomento:

- Video guida al rinvaso delle succulente

- Rinvasare piante grasse

- Vasi per le piante grasse

- Ripicchettare semenzali

- Inerti per la composta

Comunque qui ricapitolo i concetti più importanti:

- La terra: sia quella del vaso in cui è la pianta, sia quella del nuovo vaso deve essere assolutamente secca, in particolare quella del nuovo vaso. Mentre quella del vecchio vaso, probabilmente sarà secca dato che in inverno non annaffiamo, ma alcuni preferiscono, per liberare bene le radici dalla terra, immergere il vaso in acqua, toglierlo e con cautela sciogliere il pane di terra.

- Pulizia e controllo: a questo punto si controllano bene le radici e il colletto, si eliminano radici secche, c’è anche chi da un taglio netto alle radici di qualsiasi dimensione siano, una potatina, escluse ovviamente le radici a fittone, e si lascia ad asciugare la pianta per qualche giorno all’aria su un giornale. Si può cogliere l’occasione per separare dalla pianta madre eventuali polloni, stoloni per produrre altre piante con il suo stesso patrimonio genetico.

- Vaso: ne scegliamo uno poco più grande del precedente e adatto alla pianta quindi più o meno alto. Se abbiamo deciso di lasciare attaccati alla pianta madre eventuali piante figlie, in particolare per aloe e e agavi, bisogna tener conto che con la primavera questi abbozzi di piantine cresceranno molto attivamente e quindi bisognerà scegliere un vaso molto più grande del precedente.

- La nuova terra: questa va scelta in base alle caratteristiche della pianta, comunque di base deve essere molto drenante, con un minimo del 50% di inerti, il resto la comune terra per gerani venduta in sacchi nei vivai o la terra per agrumi. Ultimamente la composta di base la faccio con 2-3 parti di terra, 2 parti di vermiculite, 1 parte di sabbia di fiume, 1-2 parti di lapillo, ogni parte si intende in volume, non in peso, mischio tutto in un secchio e rimescolo ad ogni palettata di terra che prelevo. Per chi usa concimi, può aggiungere un cucchiaio di concime granulare a lenta cessione ogni circa 5 litri di composta, io non lo faccio…

- La vecchia terra: la terra che togliamo dal vecchio vaso, non và buttata nel secchio, è vero che sarà povera di nutrimenti e piena di radici secche, ma può essere riutilizzata, se le radici secche sono molte si può setacciare e riutilizzare per le nuove composte, oppure può essere tenuta da parte ed utilizzata nel composter, intervallandola gli strati di rifiuti biologici e/o foglie secche. Nel caso però che nel rinvaso si scoprano parassiti sulla pianta o nella terra, sarebbe bene buttarla, utilizzarla per il compost o sterilizzarla. Per precauzione, accumulo man mano la vecchia terra in un grosso pentolone e quando è quasi pieno aggiungo acqua e faccio bollire un oretta, poi scolo l'acqua e lascio seccare la terra all'esterno, per poi riutilizzarla per le composte successive o per altre piante non succulente.

- Il rinvaso: asciugata la pianta (per più tempo se per togliere la vecchia terra abbiamo immerso il vaso in acqua), si riempie il vaso di composta, non completamente, si tiene sospesa la pianta sul vaso all’altezza desiderata (lasciando il colletto a livello del bordo del vaso) e si aggiunge terra con un cucchiaio. Ora si compatta leggermente e delicatamente, battendo il vaso sul pavimento o si spinge la terra intorno alla pianta con un pezzo di legno o con le dita.

Come ben sapete, non si bagna la pianta sino alla primavera, e si incomincia ad attendere il risveglio :)

Nevica Nevica Nevica a Roma - 12 Febbraio 2010

Bello! i fenomeni naturali sono più belli e grandiosi a cui l’uomo possa assistere.

Non vedevo la neve a Roma da decenni e adesso c’è una bufera di neve, sta diventando tutto bianco!

Aloe saponaria

Aloe saponaria neve

Echinopsis

Echinopsis neve

Kalanchoe daigremontiana e Fico d’india

ficus indica e Kalanchoe daigremontiana neve

varie che ho cercato di proteggere il prima possibile, dato che prima o poi la neve si scioglierà…

neve roma cactus

Varie vicino alla serretta

nevicata roma 12-02-2010

e le carnivore, che sicuramente non ne soffriranno.

piante carnivore sotto la neve a roma

Talee piante grasse in sabbia - Moltiplicazione

Qualche mese fa, in estate, ho avuto la necessità di fare alcune talee di foglia e di fusto di alcune succulente, di cui non mi interessava molto il successo, ma che mi dispiaceva buttare. Lì per li non sapevo però dove metterle, per mancanza di vasi, spazio e composta… capita… sempre più spesso… :).

Mi sono ricordato di un manuale sul fai da te che sfogliavo di continuo nel periodo delle elementari (e che purtroppo non so dove sia finito), nel capitolo riguardante la botanica tra le varie cose che già mi affascinavano molto (come il giardino nella bottiglia.. non so se hai presente…) parlava di come moltiplicare le violette africane inserendo una foglia in un contenitore pieno di sabbia (cosa che non ho mai provato) insomma ho fatto due più due, ho preso una vaschetta delle mozzarelle e della sabbia asciutta ed ho inserito le foglie per 1-2 mm sottosabbia e le altre talee poco più profonde e mi sono dimenticato il contenitore per una decina di giorni in un angolo della mia stanza dove ricevevano appena la luce dei neon delle semine (poi spostato per ricevere buona luce dopo aver visto che funzionava).

Talee in sabbia Sono sempre ottimista e speravo che qualcosa sarebbe uscito fuori; infatti quando sono andato a spostare una foglia per vedere che succedeva sotto sabbia ho trovato una miriade di minuscole radici bianche pulite e con tanta voglia di crescere!

E’ vero che come ho scritto nel post sulla Moltiplicazione da foglia, questa è particolarmente facile e non ha bisogno di particolari accorgimenti, ma vista l’abbondanza di radici prodotte e la velocità ho voluto riprovare con qualche pianta a cui tenevo di più ottenendo buoni risultati ed attualmente sto continuando l’esperimento con alcune cactacee ed anche qui i risultati sembrano buoni.

cactacee talea in sabba

Nella foto sopra, la pianta a destra è un pollone laterale che non ha avuto problemi ad emettere numerose radici in vari punti; la pianta in alto a sinistra l’ho salvata da un marciume del colletto, dopo aver rimosso accuratamente il tessuto molle e lasciato asciugare (senza fungicidi ne ormoni radicanti) l’ho appoggiata sulla sabbia, dandola ormai per spacciata, ma in circa 1 mese ha emesso una prima radice dal centro e poi altre.

recupero cactus marcito

Lo stesso è successo a questa Copiapoa hypogaea, che però era completamente marcita e ho potuto recuperare solo un piccolo pezzo che con molte difficoltà e tempo ha radicato.

Copiapoa hypogaea marciume talea Ho sentito parlare di radicazione di talee in pomice fine inumidita, ma non ho mai provato, principalmente perchè ho problemi a procurarmi la pomice fine, e poi perchè, se non ricordo male, bisogna tenere la pomice sempre vagamente umida, mentre con la sabbia, non ho mai bagnato. Le talee che sono rimaste più tempo hanno un aspetto raggrinzito, proverò a inserire il contenitore in un sacchetto in modo da mantenere un minimo di umidità all’interno, cmq non è stato un problema, dato che una volta emesse le radici ho spostato le talee in contenitori con composta tradizionale, bagnando come al solito quando il terreno è secco da qualche giorno ed in base alle necessità dei singoli generi.

Qui sotto le non cactacee dell’esperimento:

non cactacee moltiplicazione talee

Queste foglie di Lenophyllum guttatum le ho recuperate da una pianta che è marcita quest’estate, e ancora mi chiedo perchè non sia riuscita a radicare nella composta tradizionale, alla fine ho staccato le foglie e nella sabbia hanno emesso radici in poco tempo. Un pò più di tempo ha impiegato la talea di Orbea, che come si vede ha diversi abbozzi di radici.

Lenophyllum guttatum e Orbea talee Invece questo è un germoglio laterale di Echeveria gibbiflora metallica che dopo essere stato tagliato e lasciato asciugare ha emesso radici in sabbia in meno di 10 giorni.

Echeveria gibbiflora metallica talea Queste sono foglie di una pianta che non ho ancora identificato, si sono staccate durante il rinvaso e le buttate nella vaschetta con la sabbia, anche queste in poche settimane hanno emesso radici ed una addirittura una nuova piantina. Anche la talea di un sedum non identificato ha radicato molto velocemente.

sedum più sconosiuta radicamento talea di foglia

Queste foglie sotto che mi sono state regalate così quest’estate, non hanno dato nessun abbozzo di radici (solo una) per i primi tre mesi, ma mi consola che anche quelle tenute nei contenitori con tradizionale composta non abbiano emesso radici per ancora più tempo.

succulente talea di foglia

Oltre ai successi, qualche insuccesso, come la Ceropegia woodi, sembra non aver gradito la sabbia, le talee di fusto si sono seccate direttamente.

Il risultato finale delle osservazioni è che la sabbia è un ottimo substrato pulito per produrre talee, che però si disidratano molto, quelle che non hanno problemi di radicazione sono le cactacee e le succulente con grande accumulo di acqua nelle foglie, mentre si possono avere problemi con talee o piante con minima riserva idrica in quanto la sabbia le disidrata velocemente prima che riescano ad emettere radici.

Una volta spuntate le radici è bene spostare la talea in un contenitore con composta abituale ed iniziare le innaffiature per evitare un eccessiva disidratazione.