Luci neon per seminare piante grasse

Queste prime giornate fredde mi fanno pensare all'inverno, mi rattrista un pò pensare al periodi di stasi di crescita, ma buttando uno sguardo al mio pseudogerminatoio ritrovo subito l'allegria! è vero la luce dei neon non può minimamente essere comparata alla luce solare, ma riguardo alle semine indoor fa un ottimo lavoro.

[ Preparatevi ad un poema, la prima parte è teoria, se avete fretta leggete gli ultimi paragrafi :) ]

Ebbene si alle semine effettuate tra ottobre e aprile serve la luce per iniziare e continuare a crescere correttamente, dopo aver sudato tanto per reperire i semi, preparare la composta e i contenitori se non vogliamo o possiamo seminare all'esterno dobbiamo provvedere ad alimentare i nostri semenzali con il loro cibo preferito, la Luce... il vero problema che deve risolvere anche un coltivatore esperto abituato a seminare all'aperto è quale e quanta luce serve? Anche se la luce da sola basta a far germinare e crescere le piante, in certi casi: temperatura bassa, problematiche estetiche, madri/mogli, ecc è preferibile costruire un germinatoio chiuso, che si mimetizza con l'ambiente domestico, non è questo comunque l'argomento di questo post, che è già abbastanza lungo e riguarda unicamente la scelta delle luci per le semine!

Che luce serve per le semine?

Bisogna distinguere subito tra luce fredda e luce calda, la fredda è più brillante ed ha uno spettro più accentuato sul blu, la calda è meno brillante ed ha uno spettro più sul rosso/arancio. Il caldo o freddo della luce è definito dalla tonalità o temperatura di colore, questa è misurata in °K (gradi kelvin).

Inoltre le luci possono essere considerate fredde o calde oltre che per la tonalità, per la vera e propria emissione di calore: storicamente le luci fredde sono i neon e i led, le luci calde sono le lampadine ad incandescenza o a filamento, ma ormai da diversi anni sono in commercio neon capaci di fornire luce con tonalità calda, che non liberano calore come le lampade ad incandescenza.

Per le semine devono essere utilizzate solo ed esclusivamente luci neon o led per i più esosi :) poi dato che i neon comuni emettono una luce che non viene sfruttata al massimo dalle piante serviranno anche neon specifici.

Premetto che le basi in acquariofilia mi hanno aiutato in questo, vedere il differente comportamento delle piante d'acquario in base al neon utilizzato è interessante, la questione "luci per semine" è poco trattata, negozianti e vivai vi riderebbero dietro: "perchè sprecare la corrente se posso seminare con la bella stagione senza sborsare un euro?".

Per una produzione su larga scala fornire luce artificiale diventa dispendioso, anche se necessario in certi casi, ma per tenere qualche semina in casa la spesa è più che sostenibile, nel mio caso il carico sulla bolletta è quasi nullo dato che il lampadario della mia camera fornito di luci alogene consuma circa 100w e da quando ho le semine in camera non lo accendo quasi più.

Tornando al tipo di luce necessario per le semine, questa deve essere intensa, per evitarne la dispersione deve essere vicina ai contenitori per la semina cosa impossibile con le lampadine ad incandescenza, perchè producono molto calore, per questo abbiamo scelto di utilizzare dei neon.

I neon sono di diverso tipo sia per forma che per luce emessa. Le forme principali sono il tubo e le compatte (dette comunemente lampadine a risparmio energetico). I tubi al neon sino a pochi anni fa erano l'unica possibilità dato che le lampadine compatte sono entrate in commercio solo negli ultimi anni (queste sono le cose che ti fanno capire che stai invecchiando :)), e solo ultimamente si iniziano a trovare compatte specifiche per la crescita delle piante, ma ancora con un pò di difficoltà.

Le lampadine a risparmio energetico non sono altro che tubi neon ripiegati, la grande innovazione delle lampadine a risparmio energetico sta nel fatto che basta avvitarle in un portalampada, non necessitano di collegamenti e di altri strumenti per funzionare come invece accade per i tubi al neon.

Per accendere un neon a tubo è necessario un reattore ed uno starter, più una basetta per starter e fili per i collegamenti; oppure un reattore elettronico, che riduce i consumi, aumenta le prestazioni, ma costa molto molto di più. Attacchi stagni, portaneon o plafoniera generalmente rendono i collegamenti più semplici oltre che più sicuri. Questo è lo schema di collegamento di un tubo al neon e dei componenti per accenderlo, i reattori tradizionali necessitano di uno starter, che deve essere appropriato (stessi w) al neon e al reattore:

neon singolo schema accensione starter reattore [Schema collegamento neon + starter + reattore + presa]

Parentesi - All'acquisto di un trasformatore elettronico ho trovato una soluzione, non convenzionale, e dedicata solo a chi è un minimo portato per il faidate e sa trattare l'elettricità: anni fa quando si è consumata la prima lampadina compatta a risparmio energetico in mio possesso, mi sembrava un peccato buttarla, con quello che era costata, allora non costavano 5 euro come adesso, ma svariate mila lire, già utilizzavo i neon a tubo per la germinazione delle piante in inverno e sapevo che consumato un tubo, potevo sostituirlo riutilizzando il reattore e lo starter, quindi ho ipotizzato che sarebbe stato possibile utilizzare il reattore elettronico di una lampadina a risparmio energetico per accendere un neon a tubo, dato che la compatta non è altro che un tubo ripiegato, ho scoperto subito che i w della lampada dovranno essere uguali o maggiori, mai minori dei w del tubo, inizialmente le compatte erano da pochi watt (3-10), e il reattore che possedevo non accendeva i tubi che utilizzavo, comprai un neon più piccolo, e la prova riuscì! è necessario un saldatore per i contatti, in genere i fili da collegare escono dal trasformatore ed entrano subito nel bulbo, quindi avrete pochi mm per lavorare, inoltre questi fili sono rigidi, oltre a spezzarsi facilmente, le saldature mi si staccavano in continuazione :). Dovrete fare attenzione quando separate la lampada compatta dal reattore perchè dovrete ricollegare i 4 contatti del tubo precisamente come erano collegati sulla compatta, ci si perde un pò di tempo ma una volta accesa funzionava alla perfezione, potete usarla direttamente con l'attacco a vite della compatta o staccando i due collegamenti e attaccandoli ad una presa. Essendo questa procedura dedicata esclusivamente a chi ha dimestichezza con elettricità, fili e saldatori, dovrebbe essere inutile sottolineare quanto sia importante lavorare in totale sicurezza ed isolare alla perfezione con una scatola per elettricisti il reattore elettronico, che una volta smontato ha contatti e circuiti esposti, che se toccati non vi risparmierebbero una bella scarica elettrica!!!

Per accendere una lampadina a risparmio energetico è sufficiente un portalampada perchè il reattore elettronico è inserito nella base bianca sempre presente tra la lampada e la filettatura.

A questo punto analizziamo le differenze tra le compatte e i tubi al neon:

Per una resa di 30w circa Tubo neon Lampadina compatta
Costo iniziale Per un neon bianco 10-15 euro
per un neon Gro 20-30 euro
5-30 euro

10-35 euro
Costo gestione Costo di sostituzione della lampada, e solo occasionalmente sostituzione del reattore e/o starter La lampada compatta va sostituita interamente quindi il costo è pari al primo acquisto
Facilità di montaggio Facile per chi lo ha già fatto, in 10 minuti è tutto pronto; il primo montaggio deve essere eseguito con attenzione e solo se si è in grado di farlo. Facilissima basta avvitare come una qualsiasi lampadina
Emissione di calore Elevata, ma limitata al reattore (se di tipo convenzionale); anche gli estremi del tubo si scaldano, ma non eccessivamente. Il pro è che facendo i collegamenti sono io a decidere dove posizionare il reattore, e posso sfruttarlo ad es per produrre calore sotto le semine. Modesta, limitata al corpo bianco dato che il reattore elettronico si trova al suo interno, il contro è che non è scindibile dalla lampadina, quindi dove sarà indirizzata la luce andrà anche il calore.
Caratteristiche luce Il grande pro dei tubi al neon è che essendo utilizzati da decenni in acquariologia sono disponibili in decine di varianti di spettri di luce emessa, e sarà quindi possibile combinare tubi diversi per ottenere il tipo di luce desiderata. Purtroppo queste lampade sono in commercio relativamente da poco, e solo poche case hanno iniziato a produrle con specifici spettri; la maggior parte delle volte non è possibile conoscere lo spettro di una compatta.
Reperibilità In tutti i negozi di elettricità si trovano quelle bianche o super bianche, in quelli più forniti si trovano anche le lampade specifiche per piante, nei negozi di acquari c'è l'imbarazzo della scelta. Quelle bianche a spettro sconosciuto si trovano in qualsiasi supermercato, negozio di elettronica o mercato rionale.
i problemi iniziano quando si cercano quelle specifiche per le piante, che al momento sono reperibili solo in qualche negozio di acquariofilia, sono facilmente reperibili online, ma spesso a prezzi proibitivi inoltre gravati dalla spedizione.
Quindi che scelgo? Neon a tubo se ho intenzione di costruire un germinatoio stabile e di dimensioni medio-grandi Compatte se voglio provare, o se la zona da illuminare è piccola-media

Nello schema ho parlato di spettri, di luci bianche e di luci dedicate alle piante... che confusione!

Lo spettro è un analisi della luce emessa da una lampada, che permette di apprezzare visivamente tramite un grafico, di quali lunghezze d'onda è la luce emessa da una lampada. Per spettro di luce visibile si intende lo spettro di luce che l'occhio umano riesce a vedere; l'arcobaleno può essere visto come lo spettro della luce solare all'interno dell'atmosfera, che per una serie di riflessioni e rifrazioni viene divisa nei colori che la compongono. Lo spettro visibile va circa da 400 a 700 nanometri, lo spettro elettromagnetico è molto più vasto, agli estremi di quello visibile ci sono gli ultravioletti e gli infrarossi, che generalmente non sono visibili all'occhio umano.

Le luci bianche sebbene apparentemente tutte uguali all'occhio umano sono diverse a livello dello spettro e quindi alcune vanno meglio di altre se utilizzate per la crescita di piante. La maggior parte dei neon bianchi comuni emettono un ampio spettro di luci, con priorità nella lunghezza d'onda del blu.

Le luci dedicate alle piante sono luci meno luminose per l'occhio umano, emettono una luce rosata, con lunghezza d'onda che "piace" alle piante, ossia lo spettro è meno ricco ed è concentrato nella lunghezza d'onda del rosso.

Quindi più che la quantità di luce, è importante la qualità, la lunghezza d'onda, della luce che forniamo, probabilmente le semine crescerebbero bene sotto 4 neon da 30 w a luce bianca con spettro omogeneo, ma crescerebbero ugualmente bene sotto un neon per piante + uno bianco, quindi perchè spendere di più?.

Quindi che spettro deve avere la luce per una crescita ottimale delle piante?

Lo spettro deve avere la maggior parte della luce nella lunghezza d'onda dell'arancio/rosso e una parte nel blu, le altre lunghezze d'onda sono meno utili, in particolare il verde, ma devono comunque essere presenti in minima parte; bisogna dare priorità al rosso/arancio e al blu perchè la clorofilla assorbe la luce di queste lunghezze d'onda. Se ricordate un minimo le nozioni di base di fisica, vi ricorderete che l'occhio vede i colori riflessi dall'oggetto osservato, se si guarda un oggetto bianco, questo appare bianco perchè tutta la luce viene riflessa, se osserviamo un oggetto nero, questo appare tale perchè tutta la luce viene assorbita, una semplice prova di questo potete farla lasciando al sole un vaso bianco e un vaso nero, al tatto dopo qualche tempo, il vaso nero sarà molto più caldo di quello bianco, appunto perchè ha assorbito la radiazione luminosa. Un oggetto verde assorbe tutta la luce tranne quella nella lunghezza d'onda del verde, lo stesso accade per le piante.

Per ottenere uno spettro ottimale in una coltivazione indoor dovremo sommare gli spettri offerti da differenti tipi di luci, quindi metteremo una luce bianca ed una luce specifica per piante, la luce prodotta dalle due lampade avrà uno spettro ampio con picchi sul blu e sull'arancio/ rosso è importante che lo spettro sia ampio e non solo blu e rosso, perché oltre alla clorofilla esistono altri pigmenti che assorbono altre lunghezze d'onda.

Ciò non significa che sotto neon rosati o sotto neon bianchi le piante non crescerebbero, entrambe le lampade hanno uno spettro più o meno completo, ma è bene sfruttarle al massimo, abbinandole, in questo modo si risparmia in elettricità e si è sicuri di fornire una qualità di luce ottimale per le piante. Per capirci due neon bianchi o due neon rosati danno risultati peggiori di un abbinamento neon rosato+neon bianco, ma il consumo di elettricità è lo stesso.

Riguardo ad i neon bianchi ho detto che non tutti hanno lo stesso spettro, bisogna scegliere quelli molto luminosi con una temperatura di colore il più possibile tendente a 10000°K nei negozi di acquari si trovano facilmente anche se volte sono più cari rispetto a quelli venduti da elettricisti ben forniti. Non è tanto importante la scelta del neon bianco, dovendo scegliere tra un neon bianco da 3 euro (elettricista) e un o da 10 (acquariologia) sceglierei (normalmente scelgo!) il più economico, l'importante che abbia uno spettro ampio.

Volendo esiste un solo neon, chiamato True Light, sarebbe quello più appropriato perchè con spettro più simile alla luce solare, si tratta di un neon professionale, normalmente non utilizzato per scopo amatoriale a causa del costo molto elevato, è utilizzato per avere una visione dei colori ottimale anche in ambienti chiusi. Ha una temperatura di colore di 5500°K sarebbe uno schiaffo alla povertà utilizzarlo per la crescita di piante, ma il risultato sarebbe buono. Probabilmente ridurrebbe i consumi perchè basterebbe una sola lampada... ma secondo me non ne vale la pena, anche perchè con due neon raddoppiamo la superficie illuminata.

Il problema dei neon è che devono essere il più vicino possibile alle semine, ma questo in realtà non è un problema per i tubi, perchè accesi scaldano, ma non così tanto, normalmente vengono posizionati a circa 20 cm dalle piante, anche 5-10 cm vanno bene, l'importante è che non tocchino le piante. In un germinatoio chiuso è preferibile proteggere i collegamenti dei neon con appositi attacchi venduti nei negozi di acquariologia a 10-15 euro. Questo può diventare un problema se il neon è una compatta utilizzata in un germinatoio chiuso. Se avete avuto la pazienza di leggere tutto, prima ho scritto che le compatte avendo il reattore elettronico vicino al bulbo irradiano calore oltre che luce, in un germinatoio chiuso questo incrementerebbe notevolmente la temperatura (e dovremmo prendere maggiori accorgimenti per controllarla) e l'umidità, che a sua volta andrebbe ad interagire pericolosamente con il reattore elettronico.

La distanza delle lampade dalle semine è importante anche in orizzontale oltre che verticale, ho notato che semenzali situati oltre 5 cm dal tubo tendono a piegarsi verso la luce, anche se non filano.

Normalmente ho calcolato che ogni neon a tubo illumina efficacemente circa i 12 cm perpendicolari al tubo, quindi sotto due neon le semine sono posizionate in fila per due, max 3 o 4 se si usa un riflettore, quindi l'area disponibile sotto 2 neon da 100 cm è circa 100x24 cm. Ipoteticamente, possedendo contenitori da 10 cm di lato, due neon bastano per 20 semine.

Ho l'abitudine di ruotare e/o invertire la posizione dei contenitori ogni volta che bagno le semine.

Sulle lampade compatte utilizzabili per la semina di piante grasse purtroppo ho poco da dire, perchè generalmente non sono accompagnate dallo spettro generato, in pochi casi è possibile trovare sul sito della casa produttrice maggiori informazioni. Inoltre quelle specifiche per piante a luce rosa sono ancora poco diffuse, ne ho trovate solo di tre tipi, non escludo che ne esistano altre: Envirolite, che sono le più famose, SonLight simili alle precedenti (di queste due il formato minimo è 125w, ed hanno un costo che va da 40 a 70 euro, probabilmente non sono sfruttabili al massimo per le semine), e un altro tipo più economico Hasse, forse più indicato, il prezzo è di circa 10-30 euro ed esistono da 15 e 30w. Accenno solo al fatto che ho visto nei mercati lampadine compatte a luce rosa a 2-3 euro, ma non avendo idea del loro spettro, ne di come misurarlo, non mi azzardo a consigliarle.

Personalmente ho utilizzato le compatte solo per brevi periodi, per emergenze, o per incrementare la luce su alcune semine. Da poco le ho montate su un acquario: 2 rosa da 30 w e 5 bianche (2 da 30w e 3 da 11w) le piante acquatiche hanno ovviamente gradito, ma il motivo principale è che adesso ricevono 150w di luce contro i 60w offerti da due tubi neon, ho dovuto aumentare i w perché a causa della conformazione del tubo ripiegato delle compatte, due compatte da 30 w coprono una superficie minore rispetto a due tubi neon, ma illuminano più intensamente. Poi per sfruttare al massimo le compatte è indispensabile un riflettore, ma è bene usarlo anche per i tubi. Uno schema di montaggio delle compatte dovrebbe essere così utilizzando lampade da 15w:

6compatte 90w telaio area illuminata 45x25 o così se volete sviluppare la superficie in lunghezza:

5 compatte 75w telaio 15x60 strIn Rosso le aree che ricevono illuminazione ottimale, in Grigio la struttura di un ipotetico telaio.

Le rosate dovranno essere posizionate più centralmente, meglio non agli estremi.

Quindi a mio avviso le compatte hanno il pregio di essere facili da gestire, inoltre dovendo scegliere più lampade rispetto ai 2-3 neon a tubo, si potranno scegliere lampade con caratteristiche diverse (sia di spettro che di w) posizionandole dove preferiamo, ma allo stesso tempo il costo di gestione e il costo iniziale saranno maggiori.

Mini germinatoio: un altro pregio delle luci a risparmio energetico è che essendo appunto compatte, utilizzandone solo due (una rosata e una bianca) si può ottenere un mini-germinatoio, per chi è alle prime armi e vuole provare a seminare, ma non è convinto di continuare a farlo...

Quali luci uso sulle semine indoor?

Questo post sarebbe potuto essere limitato al prossimo concetto: Per ottimizzare le luci su una semina è necessario intervallare una luce rosata ad una bianca, per illuminare un'area di circa 100x25 cm sono sufficienti 2 neon a tubo da 30 watt l'uno, ma si è legati per le dimensioni alla lunghezza del tubo (esistono anche più corti, da 15w x 50cm, bastano per un area di 50x 25 cm), con le compatte potremo gestire gli spazi come vogliamo creando ad es un germinatoio quadrato, ma i watt totali dovranno essere leggermente maggiori a parità di superficie illuminata.

Sulle mie semine ho:

- [1 Gro-lux + 1 Cool Daylight]: per germinazione e primi mesi.

- [1 Gro lux + 1 Polilux 40 + 1 Daylight]: per il successivo periodo di crescita.

Le Grolux offrono la maggior parte della luce rosata, la Cool Daylight aggiunge blu e completa lo spettro, anche se l'arancio è poco, ma il rosso è molto.

La Polylux e la Daylight sono da 4000 e 5000 °K hanno spettro abbastanza omogeneo per tutte le lunghezze d'onda, ma il blu è più accentuato, e il rosso meno (tanto è fornito dalla Gro-lux).

Tempo di accensione e spegnimento sono gestite da un timer che dà 14 ore di luce al giorno, il minimo è 12 ore se ad es al mattino la zona delle semine riceve luce da una finestra. Si può forzare la crescita tenendo le luci accese 18 ore, ma il costo in bolletta non giustifica i benefici.

Sostituzione: le lampade neon perdono potenza con il passare dei mesi, in acquariologia i più fanatici le sostituiscono ogni 5-6 mesi, ma ritengo che 8 mesi un anno per le semine vadano bene. Per limitare le variazioni di luminosità è consigliabile sostituire una lampada per volta, e non tutte le lampade in blocco; le lampade eliminate sono ancora buone e possono durare anche più di due anni prima spegnersi definitivamente, quindi sono utilizzabili per altri scopi, o potrete lasciarle sulle semine aggiungendone però una nuova.

Cercando la temperatura di colore della Grolux Sylvania (che non ho trovato) ho trovato l'Aquastar Sylvania che è una 10000°K che simula lo spettro della luce tropicale, in pratica una Gro-lux, ma con più blu, potrebbe essere interessante per una prova anche se le differenze potrebbero essere poco apprezzabili.

Volendo si potrebbero perdere ore ed ore ad analizzare i vari spettri dei tubi in commercio, e probabilmente si troverebbero associazioni migliori di quelle che utilizzo, ma dato che mi sono trovato bene, è da qualche anno che vado avanti così, le piante crescono sane e colorite senza segni di eziolatura; ho visto che esistono due tipi di lampade Osram che potrebbero rivelarsi interessanti, la Fluora e la Biolux, magari abbinate perchè in entrambe il rosso non è molto accentuato (sicuramente è più accentuato rispetto ad altre), ma non ho ancora provato, inoltre da poco è uscita la Skywhite, potrebbe essere un valido sostituto della Cool Daylight nella prima coppia, in quanto la quantità di rosso è simile, ma la Skywhite ha più blu.

Sotto queste luci ho ottenuto con successo moltiplicazione per talea oltre che le semine; per brevi periodi (qualche mese) hanno illuminato piante di qualche anno, che dimostravano crescita attiva anche in inverno senza segni di eziolatura, ma non ho mai provato a lasciarle per un anno intero, quindi non so se sarebbe verificata in seguito.

Ho utilizzato la stessa postazione per la germinazione e primi mesi di crescita di peperoncini comuni e tropicali, sempre con successo, credo che sia adatta a qualsiasi tipo di pianta.

Attenzione!!! Qualsiasi genere di collegamento facciate per un germinatoio chiuso o aperto, ricordate sempre che state giocando con l'elettricità, collegamenti sbagliati possono provocare le migliore dei casi la bruciatura del tubo che non sarà più utilizzabile, o anche la sua esplosione. Dove ci sono le piante, c'è l'acqua e questa si sa non va d'accordo con l'elettricità, quindi fate sempre in modo di non lasciare assolutamente fili scoperti, di proteggere con guaine o attacchi appositi tutti i collegamenti, e con guaine e/o attacchi stagni tutti i collegamenti che si troveranno all'interno di un germinatoio dove inevitabilmente si crea una certa quantità di umidità! se avete anche il minimo dubbio di aver sbagliato qualcosa, non attaccate la spina, ricontrollate i collegamenti e in caso chiedete consulenza ad un elettricista! non mi ritengo responsabile di danni a cose o persone in seguito all'applicazione delle osservazioni che ho esposto. Con l'elettricità non si scherza ed è facile sbagliare!


Buon lavoro!

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Anacampseros tomentosa semi

l'Anacampseros tomentosa è una pianta autofertile, è quindi possibile ottenere i semi con una sola pianta.

Pochi giorni dopo essere sbocciato il fiore si richiude nel bocciolo, può essere difficile individuare un bocciolo fresco da uno già sfiorito che rimarrà immutato per circa due settimane prima di perdere i due sepali a protezione e mostrare la gabbia con i semi.

I semi sono raccolti in una struttura a forma di gabbia, e possono essere facilmente dispersi dal vento se non vengono raccolti subito.

anacampseros gabbia semi 10-09-08Questi semi vanno piantati freschi perchè si disidratano e perdono germinabilità velocemente.

Semi Anacampseros tomentosa Un singolo fiore produce 20-30 semi fertili molto piccoli e leggeri.

anacampseros seedsAdesso proverò a seminare questi minuscoli semi di Anacampseros tomentosa. Mi auguro di ottenere un buon risultato :)

Huernia keniensis - Foto fiori

Alcune foto dei fiori e dei boccioli di Huernia keniensis, succulenta, dai singolari fiori viola con i petali corazzati, della famiglia delle Asclepiadaceae.

fiore Huernia keniensis macro

La corolla di questi fiori è detta gamopetala perchè i petali sono fusi tra loro, la parte in cui sono fusi si chiama tubo, mentre la parte in cui sono liberi si dice lembo.

fiore aperto Huernia keniensis L'odore anche avvicinando il naso non è poi così nauseabondo... diciamo che non profumano!

Huernia keniensis particolare petalo tubercoli

I fiori si staccano dalla parte bassa del fusto con un peduncolo di 1-2 cm.

La fioritura inizia verso luglio, dura per tutta l'estate e parte dell'autunno. In questo periodo la pianta avrà sempre almeno un fiore aperto, dato che prima di appassire passano diversi giorni.

Huernia keniensis boccioli gruppo Questo bel fiore a cinque punte sboccia da un bocciolo gonfio e rigido, la cui superficie esterna, rugosa, varia dal rosa al giallo rosato.

Huernia keniensis bocciolo fronte Spesso un primo fiore matura e sboccia precocemente rispetto a molti altri boccioli che si formano ravvicinati; a volte alcuni boccioli si trovano incastrati tra i corpulenti fusti della pianta e si aprono solo parzialmente, per limitare questo fenomeno è bene non ruotare il vaso in modo che i boccioli crescendo si dirigano verso il sole senza incastrarsi.

Huernia keniensis fiore di lato

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Gymnocalycium damsii syn anisitsii

Gymnocalicyum anisitsii boccioli formazione Gymnocalycium damsii e Gymnocalycium anisitsii attualmente sono considerati sinonimi. Riuscire ad identificarli con le semplici foto online è molto difficile, e alla fine si rischia di impazzire :), dato che alcuni usano un nome, altri l'altro, ed oltre ad usare nomi diversi le foto rappresentano esemplari diversi, con fiori più o meno rosa tendenti al bianco o bianchi, con forma a cono o a tromba, inoltre esistono varianti del corpo (colore, costolature e polloni) che rendono l'identificazione ancora più difficile.

Anche se le differenze non erano cosi evidenti da lasciare le due specie separate, questo ci avrebbe risparmiato un bel pò di confusione :).
Inoltre il damsii è stato rinvenuto solo in Paraguay, l'anisitsii anche in Bolivia e Brasile... su Wikipedia sono considerati due specie differenti: "... Gymnocalycium anisitsii (K. Schumann) Britton & Rose 1922 (Brasile, Bolivia, Paraguay) ... Gymnocalycium damsii (Paraguay) hanno costolature tubercolate con margini di colore rossastro, i fiori sono di color bianco".
Alcuni hanno aggirato il problema chiamando questa pianta Gymnocalycium anisitsii subsp. damsii (K.Schum.) G.J.Charles.

I problemi nell'identificazione si possono avere anche perchè non sempre gli esemplari ottenuti da fonti non sicure sono puri, io stesso ho fatto produrre semi a questa pianta utilizzando il polline di un Gymnocalycium stenopleurum ed i semi sono germinati proprio in questi giorni, staremo a vedere cosa esce fuori :), l'inverso, polline di damsii sul fiore di stenopleurum non ha prodotto frutti. Il Gymnocalycium è una pianta autosterile quindi sono necessari due esemplari contemporaneamente in fioritura per ottenere i semi.

Gymnocalicyum damsii boccioli formazione Gymnocalicyum anisitsii boccioli
Gymnocalycium damsii fiore Gymnocalicyum anisitsii fiore

Posseggo attualmente due esemplari, abbastanza diversi tra loro oltre che per i fiori, per la forma del corpo e per il fatto che uno di questi produce piccoli cactus figli, polloni, solo debolmente attaccati alla pianta madre, questa variante viene chiamata forma prolifera o proliferum.

Uno all'acquisto era verde chiaro (foto su, destra) e quest'estate si è scurito con sfumature viola (anche se non esposto in pieno sole), l'altro all'acquisto era molto viola ed ora si sta schiarendo anche se i polloni rimangono molto scuri, questo è dovuto probabilmente al differente tipo di trattamento che davano i due vivai.

Hanno corpo globoso che arriva a circa 15 cm di diametro. Superati i 10 anni di età la crescita sembra fermarsi, ma in realtà si può notare un avvicinamento delle areole senza particolare aumento di altezza.

fessura orizzontale Una caratteristica per l'identificazione è il solco netto orizzontale sotto ogni areola, particolarmente visibile negli esemplari giovani.








Gymnocalicyum anisitsii fiore rosaI Gymnocalicyum anisitsii sin. damsi regalano sempre e sin da piccoli fioriture abbondanti, producono boccioli a raffica, quasi continuamente durante la bella stagione;

Gymnocalicyum damsii Essendo una pianta che non raggiunge grandi dimensioni, possono essere utilizzati contenitori piccoli.

E' affascinante come per gli altri Gymnocalycium seguire la lenta maturazione del bocciolo che spunta come una pallina rossa dalla parte superiore delle areole di spine.

bocciolo Gymnocalicyum anisitsii In inverno temono il freddo prolungato, è bene tenerli a temperatura superiore ai 5-10°C sempre con composta asciutta, nelle zone di origine la temperatura minima è superiore ai 15°C.

Riguardo alla terra e all'acqua vale la stessa regola delle altre cactacee anche se si può essere più generosi in quanto è una pianta che beve molto; buon drenaggio e acqua solo quando la terra è secca, in inverno se tenuto a temperature superiori ai 10°C necessita di qualche nebulizzata; per l'esposizione, il sole diretto per molte ore può causare scottature, i miei ricevono circa 2-3 ore di sole diretto, ma sono comunque in posizione luminosa sulla parte del balcone esposta a Nord-Ovest.

La moltiplicazione è facile, dai semi freschi le piantine nascono in 2-3 giorni. Ho provato anche a piantare i polloni che produce il Gymnocalycium damsii proliferum, ed hanno radicato chi più chi meno velocemente, ma sempre senza problemi.

Parassiti e malattie: sono particolarmente soggetti a cocciniglia radicale.

Per le varianti di forma che il Gymnocalycium damsii può avere, alla specie può essere aggiunto:
- proliferum/multiprolifeum
- minima
- centrispinum
- tucavocense
- rotundulum

Premio amicizia e simpatia

Premio amicizia Inaspettatamente, ma con immenso piacere ho ricevuto questo premio amicizia da Neverland che ringrazio!!!

Il riconoscimento d'amicizia viene assegnato a profili e blog che si ritengono amici o perlomeno simpatici. Il suo scopo è di dimostrare a chi si dona la propria amicizia e simpatia...

REGOLAMENTO:
Al ricevimento del riconoscimento, citare il nome di chi vi ha ritenuto suo amica/o mostrando il nome del suo blog o profilo. Scegliere un minimo di 7 profili o blog che sono i tuoi amici o che ritieni siano meritevoli della tua simpatica attenzione. Mostra il loro nome e avvisali che hanno ricevuto il segno della tua"AMICIZIA".

Tra i tanti blog che seguo scelgo: The Missing Link, Click... Click Scatto Matto, Water When Dry, Sukkulentarium Muthandi, Mes Cactus En Fleurs, Los Cactus Y Suculentas De Drac,Cactus Y Crasas, L'orto Del Matto, Caprette Tibetane, Green Daily Life, Tentativi, Nova Specie Cactus, Fotografia Digitale, Verde Y Con Espinas, I Fiori Del Bene.

Quando seminare piante grasse

Quando è il periodo giusto per seminare le piante grasse? è una domanda che mi è stata posta più volte.

Per rispondere come prima cosa bisogna sapere se si intende seminare all'aperto a temperatura ambiente e con la luce solare naturale, o se si desidera seminare in casa in ambiente controllato con luce artificiale neon.

Per seminare all'esterno bisogna aspettare che ci sia una buona luce, che la temperatura sia sufficiente (che non scenda sotto i 15 °C), e che assolutamente non ci siano più gelate, quindi il periodo migliore è Maggio o fine Aprile così che le piantine arrivino già cresciutelle a fine ottobre, quando inizia a fare freddo, a questo punto bisognerà comunque proteggerle in serra, anche una serra artigianale, che eviti che la temperatura scenda troppo, e che protegga dalla pioggia, comunque la crescita si fermerà durante l'inverno per riprendere verso Aprile ed è più probabile rispetto ad una semina in casa che alcune piantine non resistano all'inverno.

Per seminare con luce artificiale non c'è una regola precisa, si può seminare quando si vuole. Generalmente semino subito i semi prodotti tra Agosto e Ottobre in modo che abbiano quasi un anno di crescita attiva sotto le luci artificiali per poi metterli all'esterno durante la successiva bella stagione, ed in certi casi ad ottobre ritiro in casa le semine più delicate e proteggo dall'eccessivo freddo le altre per poi lasciarle definitivamente all'esterno dopo due anni. Ad esempio le semine in ambiente controllato di Gennaio 2008 non vedranno la luce solare sino ad Aprile 2009, questo perchè ho visto che semine di 5 mesi più giovani, ma tenute sempre sotto luce artificiale, sono cresciute meglio di semine più anziane, ma messe all'esterno appena la temperatura lo permetteva.

Poi ogni appassionato potrà regolarsi in base al clima di dove vive, in base al tipo di pianta seminata e alla qualità e quantità di semi (se sono pochi o vecchi, e meglio non rischiare con una semina all'aperto).

Preferisco di gan lunga la semina in casa con neon, perchè non condizionata da eventi atmosferici, perchè la temperatura è prevedibile (inverno 20-25 °C - estate 30-35 °C) e posso decidere le ore di luce con un timer (14-15 se l'ambiente è chiuso, 10-12 se c'è una finestra).

Volendo si può anche seminare all'esterno in primavera e poi ad Ottobre spostare sotto i neon, oppure ripicchettare in un nuovo contenitore i semenzali migliori da tenere così dentro casa in modo che continuino la crescita durante l'inverno, ma non condivido molto questa scelta perchè preferisco ripicchettare sempre il più tardi possibile, e dopo 5-6 mesi il rischio di perdere qualche pianta è troppo elevato.

Costruendo un germinatoio chiuso, con un box di legno o un acquario a cui avrete coperto i vetri, potrete accenderlo di notte in modo da risparmiare sulla corrente elettrica, che in alcune fasce orarie costa meno.

Una cosa importante da tener presente, è che il passaggio da luce artificiale a luce solare deve essere sempre molto graduale, posiziono le semine all'esterno per una quindicina di giorni senza che ricevano mai il sole diretto, poi gradualmente le sposto in modo che ricevano sempre più luce, stando sempre attento che le piante non diano segni di sofferenza.

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Talea di foglia - Moltiplicare da foglia le piante grasse

Molte piante possono essere moltiplicate partendo da una singola foglia, e per queste piante nella maggior parte dei casi è il metodo più semplice e veloce rispetto alla moltiplicazione da seme.

La moltiplicazione per foglia è comunemente utilizzata per alcune piante carnivore, per le violette africane e molte altre piante, ed è ancora più facile per le succulente perchè spesso le foglie più vecchie si staccano da sole e sono pronte ad emettere radici, nel giro di pochi giorni o settimane.

A differenza delle altre piante, per riprodurre una succulenta da foglia non è necessario prendere nessun accorgimento, o meglio non c'è rischio di sbagliare, non è necessario creare un microclima come per le semine; è sufficiente appoggiare la foglia sul terreno ed aspettare...

Talee da foglia succulente

Forse la talea per foglia è una delle esperienze che mi ha avvicinato alla cactofilia. Da piccolo trovavo spesso delle piccole piantine a terra vicino al vaso della pianta madre o nei vasi vicini, o trovavo foglie con abbozzi di radici, che in breve tempo buttate in un vaso generavano piccole piantine, e questo è decisamente affascinante, rispetto alla fatica che si deve fare in certi casi per ottenere una pianta da seme, se pur freschissimo.

Non è necessario prendere accorgimenti perchè nella foglia è già presente tutto il nutrimento e l'acqua di cui le nuove piantine hanno bisogno. Infatti dopo qualche mese dalla gemma vedrete la foglia completamente prosciugata, rinsecchita, e ormai la piantina sarà già autonoma con apparato radicale ottimamente sviluppato.

Sedum da foglia In questo caso non mi sento di consigliarvi niente, negli anni ho provato in vari modi a far radicare una foglia, con qualsiasi tipo di terreno... anche senza :), con qualsiasi temperatura, luce ed umidità, e le piante si sono sempre sviluppate! quindi non ho mai perso tempo a cercare IL metodo migliore.

Riguardo all'acqua non è necessario bagnare sino a che la foglia è "viva" poi la piantina diventa a tutti gli effetti una pianta e può essere trattata come la madre, a volte mi è capitato di nebulizzare il vaso, ma più per me che per le piante... comunque credo che una nebulizzata serale ogni tanto possa far bene, specialmente dopo che le radici hanno iniziato ad ispezionare il terreno.

Le radici spuntano anche se il terreno non è presente, e le piantine si accrescono; se trovano subito terreno sono più "felici" e iniziano a crescere attivamente e velocemente. La nuova piantina nascerà dalla parte della foglia che era attaccata alla pianta madre, quindi è preferibile far in modo che quella zona sia a contatto con il terreno, si può anche inserire direttamente la foglia nel terreno, ma ho notato che a volte così la foglia marcisce o secca senza generare piante, mentre appoggiandola e basta il risultato si ottiene al 100%.

L'unica accortezza sarà di scegliere una foglia integra e in buona salute, e che si stacchi quasi spontaneamente dalla pianta madre senza lacerarsi o lacerarla, generalmente una foglia più vecchia; il resto lo farà la natura.

Inoltre con la moltiplicazione per foglia si possono ottenere più di una rosetta da una singola foglia:

echeveria singola da foglia echeveria doppia da foglia echeveria da foglia
Singola Doppia Multipla

Senza dubbio le foglie più facili e veloci da far radicare sono Sedum Rubrotinctum, Sedum Pachyphyllum, altri Sedum, Echeveria, Graptopetalum, e simili, è possibile anche con molte altre crassulacee da cui le foglie non si staccano facilmente, ma in questi casi preferisco fare una talea di fusto; ho notato con piacere che è possibile anche con alcune Haworthia. Nel caso in cui sia necessario recidere la foglia, lo si deve fare sempre nel punto in cui si stacca dal fusto, con una lama affilata, lasciar seccare il taglio qualche giorno, appoggiare sulla composta e coprire con un sottilissimo strato di materiale inerte a granulometria fine. Nella foto sotto una Haworthia pygmaea:

Talea per foglia di Haworthia pygmaea



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Euphorbia obesa semi

Un'altra caratteristica dell'Euphorbia obesa sono i suoi semi. Questi sono appiccicosi, ma non collosi, credo che la ritenzione sia data da micro peletti o spinette.

macro semi euphorbia obesa

Questa caratteristica permette a semi, eventualmente rimasti attaccati a qualche animale dopo l'esplosione delle capsule, di essere dispersi più lontano.

semi appiccicosi euphorbia obesa

semi euphorbia obesa

Eccome si presentava il cappuccio di TNT dopo che tutte le capsule avevano liberato i semi dell'Euforbia.

TNT semi euphorbia

euphorbia obesa semi

I semi di Euphorbia obesa vanno piantati il prima possibile per mantenere un'alta percentuale di germinazione.

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