Semina Euphorbia obesa

goccia EUPHORBIA OBESA

Il 2 settembre 2008 ho seminato 12 semi di Euphorbia obesa prodotti da una mia pianta.

Sotto i neon nel mio germinatoio aperto, con pellicola trasparente.

In composta formata da terra di campo 30% (setacciata e bollita), torba 10% o meno e molti inerti 60% o più (vermiculite fine e lapillo fine setacciato e lavato).

Questa di Euforbia obesa è la prima ed unica semina di Euphorbiacee che ho fatto:

Digitostigma caput medusae Astrophytum semi

astrophytum-caput-meduse-seeds

astrophytum caput medusae semi
La forma veramente particolare, ricordano i semi dell’uva, ma sono più accartocciati e spigolosi, come molte altre cactacee la superficie è lucida e bozzuta.
semi digitostigma caput-medusae
Questi semi (è più corretto chiamarli) di Astrophytum caput medusae (Digitostigma) hanno dimensioni che variano da 0.5 a 1.5 mm;
astrophytum caput medusae seme comprato il colore è marrone scuro tendente al nero con alcune zone più chiare.
In anteprima la foto del piccolo germoglio che hanno generato, prima che venisse divorato da larve della maledetta mosca sciara:
digitostigma caput medusae seedling
… proprio strano questo Digitostigma caput medusae!
astrophytum caput medusae seeds

Echinopsis multiplex semi

echinopsis multiplex semi

I semi dell’Echinopsis multiplex sono neri opachi, il tegumento nella parte superiore e centrale è coperto da rilievi tondeggianti poco accentuati.

La parte inferiore è liscia e presenta un apertura; da qui uscirà la radichetta.

Hanno alta germinabilità ed anche le plantule generate sono resisitenti e facili da far crescere.

Per un ottimale crescita dei seedling è necessaria una quantità di luce particolarmente abbondante che eviti alle plantule di allungarsi troppo.

Dopo la semina, dal 5° al 10° giorno la maggior parte dei semi sono germinati, ma a 25-30 giorni contianuano a nascere nuove piantine.

La pianta è autosterile, quindi sono necessari due esemplari nati da seme per produrre semi.

echinopsis multiplex seeds

Vogliono privatizzare l’acqua! Impediamolo!

Era in programma di scrivere un post sull’acqua, un po diverso da quello che leggerete, ma ho sentito il bisogno di farlo in fretta oggi, dopo aver ricevuto una email… dato che scrivendo mi sono perso nei meandri della mia mente tra ricordi e pensieri, conviene scorrere direttamente alla fine del post per i link.

H2O: Come ben saprete l’acqua è una molecola importantissima, essenziale per la vita di qualunque essere, noi stessi siamo formati per gran parte di acqua. Si spendono miliardi per cercare l’acqua su altri pianeti.

La prima parola che ho detto è stata “Acca” e mi raccontano che indicavo il rubinetto… ancora oggi bevo acqua rigorosamente del rubinetto e non sopporto l’acqua in bottiglia, non capisco come sia possibile che se ne consumi così tanta e perchè la gente sprechi: soldi (anche la più economica costa decisamente troppo per essere un bene fondamentale, per non parlare di quando la si compra in un bar o in un distributore.. le fontanelle che fine hanno fatto?), fatica (le 6 bottiglie da 1,5l pesano!) e contribuisca all’aumento dell’inquinamento (bottiglie, etichette, trasporto su ruote…) , capisco chi per motivi di salute è costretto a bere acqua con particolari caratteristiche, ma gli altri??; a dirla tutta, mi piace l’acqua del rubinetto in qualsiasi stagione, anche in estate, per i mie gusti, è abbastanza fresca (e bere acqua ghiacciata, specialmente in estate fa male), ma vabe su questo consumatori di PET vi capisco… almeno riutilizzate le bottiglie (ci si possono fare cose che neanche immaginate) e prima di buttarle schiacciatele!

Tornando un lungo secondo sulle fontanelle: qui a Roma cen’erano molte, moltissime, le ho involontariamente mappate nel mio cervello e in qualunque zona di Roma mi trovo so dove trovarne una, oltre alla posizione, sapevo anche ricordarmi se il flusso era abbondante e quindi la pressione sufficiente a bagnare le macchine parcheggiate sull’altro lato o se usciva un misero pisciolino… sino a qualche, forse più di 10, anni fa le fontanelle romane avevano un interessante marchingegno posto su un lato, udite udite! permetteva di aprire ed interrompere il flusso d’acqua dalla cannella, era a molla e tornava in posizione da solo evitando sprechi, poi misteriosamente questo marchingegno man mano che passavano gli anni ha incominciato a deteriorarsi, e chi si occupa delle fontanelle ha pensato bene di lasciarle aperte ininterrottamente, va bene che le tubature di Roma perdono più acqua dai buchi di quella che si consuma effettivamente, ma riparare la manopola no?!?! dopo di che si sono accorti che lasciare aperte le fontanelle era uno spreco, qualche ambientalista avrà protestato, quindi, hanno riparato le manopole? no, hanno chiuso definitivamente la maggior parte delle fontanelle, che gli importa?!! tanto sono IO che se ho sete devo entrare in un bar e decidere se prendermi l’epatite o pagare 1.5 euro per una bottiglietta d’acqua da mezzo litro…

è una vita che la sera prima di andare a letto mi scolo una o due pinte d’acqua (bicchieri da birreria :)) ed ogni sera mentre mi attraversa la gola mi piace e la ringrazio! liscia morbida, avvolgente.. m’è venuta sete…

L’acqua è una molecola eccezionale, ogni tanto scopro qualcosa di nuovo ed affascinante sulle sue caratteristiche, è magica! può essere usata come unità di misura, un kg = un l, può cambiare forma e passare dal solido al liquido al gassoso.. senza rompersi e tornare acqua! allo stato liquido può essere dura come un muro se la si colpisce con forza (mai fatto un tuffo di panza?), o avvolgente se lo si fa delicatamente, ci sono migliaia di cose fantastiche che può fare, mantenere la vita sotto i laghi, quando la superficie ghiaccia, sotto rimane liquida (perchè il ghiaccio è più leggero ed “isola” l’acqua sottostante), la sua tensione superficiale può sorreggere un insetto, o un ago (se lo si appoggia prima su un pezzetto di carta). A differenza di molte altre sostanze si dilata quando la temperatura scende sotto, o supera i 4°C; se poi la facciamo interagire con la luce, la scompone e, ci regala l’arcobaleno! è incomprimibile, la puoi schiacciare quanto ti pare, ma il suo volume rimane costante. La sua dinamica è interessantissima e studiarla dà molte soddisfazioni (passata la paura per il libro di fisica che mi è sempre stato un pò ..qui.. :))

In ultimo, ovviamente non per importanza le nostre amate piante non ne possono fare a meno, poca o tanta la vogliono tutti!

Sarà forse questo che porta alcuni a desiderare di poterla rendere un bene privato? magari è tutta fatica sprecata, magari il “privato” che gestirà l’acqua (no no, le parole acqua e privato proprio non possono stare nella stessa frase…) lo farà in modo ottimale… ma bo, la cosa non mi entusiasma, e visto che gli uomini difficilmente riescono a fare le cose per bene (bene per tutti non solo per loro stessi) quando ci sono di mezzo i soldi, ho paura che privatizzare l’acqua non sia una buona cosa, quindi firmerò contro!

Per maggiori informazioni su quello che sta succedendo, su quello che potrebbe succedere e su quello che potresti fare consulta questo sito: www.acquabenecomune.org qui ci sono le iniziative nel Lazio e nelle altre regioni , poi c’è questa petizione online, ma da quel che so le firme online non valgono nulla… Si, perderai 5, 10, 20!?!? minuti della tua vita, ma potresti influenzare una decisione che riguarda una cosa che ti compone per il 70% e senza di cui non potresti vivere più di 2-3 giorni!

Ho mangiato la foglia… di cactus!

Per correttezza più che foglia era una pala/fusto… in riviera maya il primo avvistamento di cactus l’ho fatto in un supermercato… non nel reparto di giardinaggio le solite piantine rinsecchite magari con fiori di carta o occhi incollati, ma nel reparto frutta e verdura!

Una signora era intenta a pulire una giovane pala di Opuntia ficus-indica chiamato Nopale, si, tutti noi avremo almeno assaggiato una volta il frutto Fico d’india, ma le pale non le avevo mai viste in vendita.

opuntia ficus indica

Mangiare un cactus può fare un pò impressione, per paura delle spine, specialmente un Opuntia che le spine (glocidi) le ha sottili e pungentissime (le varie opuntia sono le piante che tocco meno spesso, perchè sistematicamente mi ritrovo pieno di minuscoli peletti pungenti difficili da individuare e rimuovere).

Ma vediamo come toglierle e come mangiare frutti e pale:

Raccolta e preparazione delle pale

Le pale devono essere giovani, quelle che si formano e crescono velocemente all'inizio dell’estate (spuntano e si allargano in pochi giorni), per poi arrestare la crescita veloce e crescere più lentamente e indurirsi durante l’anno.

Vanno tagliate all’attacatura cercando di non rovinare la vecchia pala da cui spuntano.

Vanno tenute per la parte del taglio, e con una lama affilata, tenuta quasi parallelamente alla superficie della pala, vanno spinate, facendola scorrere come un rasoio, poi sciacquate e cucinate…

nopale cucinare fico d'india

Riguardo alle ricette, ne esistono molte, essendo un alimento diffuso in Messico, una che mi è piaciuta particolarmente, non ho la ricetta precisa, ma credo che sia più o meno così: si fanno bollire sino a che non diventano morbide, in acqua con cipolle (usano quelle fresche, bianche, piccole, con le foglie ancora attaccate e verdi), si tagliano in striscioline di circa 5 x 2 cm, si lasciano insaporire con foglioline di menta, (chi vuole, peperoncino), sale ed olio e si mangiano fredde come antipasto.

nopales pale ficus indica

Per mangiare i frutti di Opuntia ficus-indica:

Particolarmente pungenti, quindi fate molta attenzione. Si raccolgono inserendoli in un bicchiere di plastica e tagliandoli alla base con un coltello; al sud molti (e l’ho comprato anche io) hanno un apposito strumento composto da un manico lungo e 2 coppette di alluminio di dimensioni leggermente diverse per adattarsi ad ogni frutto, si appoggia la coppetta sul frutto e si ruota il manico in modo che il bordo della coppetta stacchi il frutto. Poi si lasciano a bagno qualche minuto per togliere il grosso delle spine sotto l’acqua corrente, adesso si possono prendere con una forchetta, appoggiare su un piatto o foglio di giornale. Si tagliano le due estremità e si fa un taglio per la parte lunga del frutto, che raggiunga la polpa e le due estremità. Adesso con il coltello si scolla con attenzione il lembo di buccia, si ripunta la forchetta sulla polpa adesso esposta e si stacca l’altro lato di buccia, che viene via molto facilmente lasciando il frutto libero da spine che si trovano nella parte esterna rivolta verso il piatto. Non ho mai capito se dipende dal grado di maturazione o dalla pianta, ma alcuni sono di colore rosso, altri verdi, o quasi bianchi o giallo/arancio, in ogni caso sono sempre buoni quando raccolti ad agosto e di dimensioni di circa 8 cm.

Si possono mangiare così appena raccolti, ma sono molto più buoni se tenuti in freezer qualche ora.

Il frutto è un ammasso di semi circondati da polpa, è difficile sputarli anche perchè la polpa è ben attaccata ad ogni seme, ed a molti non piace ingoiare queste centinaia di semi, quindi si possono centrifugare i frutti ed inserire il liquido ottenuto in freezer mescolando ogni 30 minuti,  così otterremo una specie di sorbetto, buono e senza semi! spesso sono molto dolci, quindi non serve aggiungere zucchero.