Non potevo tornare a mani vuote, ho incontrato tante belle piante, alcune particolari, ma non potendo portare cose troppo ingombranti ho potuto solo ammirarle; c’è una specie di bamboo, con steli sottili e ed internodi scuri che mi è rimasta qui, ma era troppo ingombrante per il viaggio, ne ho vista una simile alla Landriana credo si chiami Equisetum hiemale.
Le tentazioni più grandi le ho avute ovviamente alla Kohaen Nursery e alla mostra mercato di piante trovata casualmente ad Himenji.
Le due piante comprate (o meglio ricevute in regalo) alla Nursery sono queste:
Turbinicarpus Polaskii | Conophytum Sp 948 |
Il venditore era molto gentile come tutti i giapponesi e voleva per forza darmi un mazzetto di fotocopie con dettagliate istruzioni per la cura della pianta, con qualche disegno ma scritto tutto in giapponese. Abbiamo parlato un pò a gesti e fatto una foto (Quando facevo le foto con i giapponesi alla fine ringraziavano, erano onorati) una cosa che mi ha spiazzato, alla fine della conversazione con il venditore, è che questo mi ha porto la mano per una stretta di mano, li per li sono rimasto perplesso, dato che i Giapponesi non si toccano mai, neanche nei saluti (non si danno la mano ma si inchinano ripetutamente) immagino sia stato un gesto di gentilezza nei miei confronti, probabilmente sapeva che da noi si usa così.
Questa è la seconda volta che compro un tubero di Gloriosa, il primo, preso ad Amsterdam è miseramente marcito subito appena piantato, questo del Giappone che inoltre era tagliato, quindi più suscettibile a marciume, l’ho subito disinfettato (quando l’ho preso il taglio era fresco e neanche il tempo di tornare in albergo si era già coperto di muffa, l’ho lavato e disinfettato con un prodotto per le mani disponibile in ogni luogo dove c’è gente in Giappone e poi l’ho lasciato all’aria sino al ritorno in Italia). Quando la cicatrice si è abbondantemente seccata ne ho piantata la parte più piccola (sta già germogliato) appena avrò un minuto interrerò la grande.
Ad Himengji ho preso anche questa piantina, una specie di praticello che avevo visto in una composizione Shitakusa ed è anche usata in molte aiuole per le strade giapponesi ha crescita lenta e le foglie sono molto scure. Alla Landriana ho scoperto che è una Convallaria, chi sa di quale specie?? …japonica!!!
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Per finire dal Daiso (negozio tutto a 105 yen) ho preso questi rizomi di non so che cosa… sembrerebbe una specie di zenzero, ma non saprei… interrati hanno iniziato a germogliare…
2 commenti:
Ciao Stranepiante!
bello il tuo blog e senz'altro molto originale. Sono per metà giapponese e amo molto quel lontano paese e se ti può essere utile ti dico cosa hai comprato al 100 yen (il paradiso irresistibile e inesauribile di qualunque cosa!).
Trattasi di Myōga (茗荷) o myoga ginger (Zingiber mioga, Zingiberaceae) ossia tubero che non è compatto come lo zenzero ma a strati come la cipolla. a dire la verità sembra uno scalogno ma il sapore e il profumo sono molto forti e aromatici, un po' pizzica. Mio papà dopo la raccolta li conserva nell'aceto. Si usa per insaporire i soba, soumen, ma lo fanno anche fritto.
Sara
Grazie mille Sara!! adesso che so cos'è spero di riuscire a coltivarlo bene.. non vedo l'ora di assaggiarlo! mi piacciono i sapori piccanti/forti!
grazie ancora!
ciaociao
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